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venerdì 11 dicembre 2009

Puglia, Regionali 2010..."Questo nome s’ha da fare" ...


E la storia continua, a piccole dosi. Nelle puntate precedenti i due protagonisti, centrodestra e centrosinistra, avevano lasciato il campo di battaglia perché distratti e sfiniti dal duello...
http://www.agoramagazine.it/agora/spip.php?article8244

...però, Nichita il rosso sembra avere ottenuto il ruolo da attore-protagonista per la prima teatrale del “Don Quijote de La Murgia”. Non voluto da Idv, Udc e abbondonato dal suo Sancho Panza, il Partito Democratico pugliese, il cavaliere errante sfida, solitario, i suoi mulini a vento per amore della sua Dulcinea, quella Puglia per la quale ha deciso di combattere, contro, e nonostante, tutto e tutti.

Vendola non ci sta. Non ci sta ad essere solo una comparsa, lui che fino a pochi giorni fa ha recitato alla perfezione il ruolo di Governatore, non ci sta alle imposizioni dall’alto. Dice “No” alla casta- così la definisce- che, a più voci, gli chiede di fare un passo indietro.

All’ennesima richiesta pervenuta da parte del Segretario Regionale del Pd, Sergio Blasi, riponde così: http://www.youtube.com/watch?v=WxCtJxNUZ3I “E’ questo il suono d’inizio” , dunque, della sua campagna elettorale.

Belle frasi penseranno i più, bravo oratore. Begli intenti, bravo governatore gridano, invece, i tanti giovani pugliesi che in più occasioni hanno dimostrato il loro affetto e il loro sostegno all’amico Nichi. “C’è solo un Presidente”, “Guai a chi lo tocca, Nichi Vendola Presidente, Regionali 2010”, “O Nichi, O niente”, sono queste le tante frasi scritte a grandi lettere su lenzuola bianche sventolate con orgoglio nelle piazze della Regione negli ultimi giorni.

Il futuro, però, non è scritto. Il resto, invece, è storia. Storia di un territorio che non è solo corruzione ed escorts. Storia di una regione che nel 2005 ha saputo rompere la tradizione in cerca di un new deal tutto made in Puglia, vivendo la sua Primavera. Si è parlato, negli ultimi mesi, di ‘caso Puglia’. Per distruggere l’operato della giunta Vendola e dello stesso Governatore uscente. Perché negare? E’ vero, il ‘caso Puglia’ c’è e scelgo di raccontarvelo così...

Il ‘caso Puglia’ è una vertiginosa crescita del Pil. La regione è promossa a pieni voti nel 2008, prima nel Mezzogiorno, in grado di competere con i dati di territori come il nord-ovest italiano.

Il ‘caso Puglia’ è turismo: i dati aggiornati a settembre del 2009 vedono la Regione come uno dei leader in Italia grazie soprattutto al +10,4% che fa registrare la penisola salentina nell’ultima stagione. É il Tacco d’Italia che si consacra come una delle zone preferite tra le località balneari. Nel pacchetto turistico non sono comprese escorts, né tantomeno gettoni di presenza.

Il ‘caso Puglia’ è semplicemente una combinazione di musica, paesaggi e cultura che la giunta Vendola ha saputo promuovere, portando eventi come la Notte della Taranta alla ribalta mondiale. E se “ lu sule, lu mare, lu jentu” non bastano, ci pensa la destagionalizzazione del turismo. Estate tutto l’anno, dunque, grazie anche a turisti stranieri che riempiono le strade soprattutto di Lecce e Bari, incantati dal Barocco e dai paesaggi del Tavoliere.

Il ‘caso Puglia’ sono i pensionati pugliesi che fermano il Governatore per strada, allarmati da una possibile non candidatura.

É il progetto di ripubblicizzazione dell’Acquedotto pugliese perché l’acqua, quella, è un bene comune.

Il ‘caso Puglia’ sono i giovani precari pugliesi, stabilizzati in questi cinque anni con la possibilità di lavorare nella propria terra. Giovani pieni d’entusiasmo e di orgoglio, orgoglio di appartenere ad una Terra colpevole di essere solo scandalosa...mente meravigliosa.

http://www.agoramagazine.it/agora/spip.php?article8601

Sindaci non più inelegibili in Regione il Pd presenta il "Lodo Emiliano"

Tra i firmatari dell'emendamento anche l'ex assessore regionale all'agricoltura Enzo Russo di Nardò.

PUGLIA-Otto dei 23 consiglieri regionali del Pd in Puglia, un consigliere regionale dell'Idv ed un consigliere dei Verdi hanno presentato poco fa nell'aula del Consiglio regionale, dove e' stata avviata la discussione su una proposta di legge di modifica della legge regionale elettorale, un emendamento con il quale viene dato lo stop - a cominciare dalle prossime elezioni regionali del 2010 - alla ineleggibilita' per i sindaci e i presidenti delle amministrazioni provinciali destinati a concorrere per la poltrona di presidente della Regione Puglia. La norma, cioe', che attualmente impone al sindaco di lasciare il Municipio due mesi prima delle elezioni regionali. Nello stesso emendamento si rinvia al 2015 l'entrata in vigore della soglia di sbarramento del 4%.

L'emendamento e' stato firmato dai consiglieri del Pd Nicola Canonico (primo firmatario), Giuseppina Marmo, Enzo Russo, Vincenzo Cappellini, Giuseppe Romano, Donato Pentassuglia, Francesco Ognissanti e Sergio Povia. Firmatario, anche i consiglieri Giacomo Olivieri dell'Idv e Mimmo Lomelo dei Verdi. Questo emendamento e' ''maturato'' politicamente oggi: dopo che questo argomento era stato accennato - per percorrere la strada dello stop alla ineleggibilita' gia' dalle prossime elezioni regionali - nella riunione della maggioranza di centrosinistra tenuta stamani per discutere essenzialmente della proposta di eliminare o ridurre lo sbarramento del 4% che entra in vigore nel 2010. Ma il capogruppo del Pd alla Regione, Antonio Maniglio, ha incassato il secco `no' degli alleati e anche di componenti del gruppo.

La proposta di cassare completamente dalla legge le cause della ineleggibilita' del sindaco era nata per dare un `'paracadute'' a Michele Emiliano: consentire cioe' la candidatura alle prossime regionali del sindaco di Bari e presidente regionale del Pd Michele Emiliano, il cui nome e' ben accettato da Udc e Idv, partiti che contribuirebbero ad allargare la coalizione e che sono contrari, invece, al nome dell'attuale presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, autocandidatosi alle regionali nelle scorse settimane.

http://bari.repubblica.it/dettaglio/Lodo-Emiliano-presentata-la-proposta-di-legge/1801307

Casarano:bullismo a scuola, paga quattrocento euro per evitare le botte

Salento Il bullismo è un fenomeno molto diffuso nel­le scuole e anche nel Salento i casi non sono pochi. Ma, co­me spiegano gli investigato­ri, se le vittime dovessero co­minciare a denunciare i so­prusi subiti, forse gli autori delle minacce e delle intimi­dazioni potrebbero essere fer­mati prima che provochino danni anche irreparabili. Nel­l’hinterland di Casarano è ac­caduto così. Dopo mesi di in­timidazioni, uno studente di 14 anni ha deciso di racconta­re i soprusi al padre che ha av­vertito i carabinieri. I quattro bulli sono stati identificati, uno rischia il processo per­ché ha 15 anni. Deciderà il gup minorile nei prossimi giorni, gli altri tre non sono imputabili perchè hanno me­no di 14 anni.

LA TASSA - Il fatto è avvenuto in una scuola media. La vittima, secon­do la ricostruzione fatta dai cara­binieri ed al vaglio del gup mi­norile, sarebbe stata costretta a pagare ai quattro bulli una «estorsione» di 20 euro a setti­mana per evitare di subire insul­ti, minacce e percosse. Gli episo­di si sarebbero verificati da otto­bre 2007 ad aprile 2008. Il ragaz­zino vittima dei soprusi avreb­bero dato ai quattro bulli ben 400 euro per evitare le botte.

LA SCOPERTA - Il ragazzino prendeva i soldi che il padre custodiva in casa. L’uomo, poi, si è accorto del­l’ammanco ed ha chiesto spie­gazione al figlioletto il quale, in lacrime, ha raccontato le in­timidazioni e le richieste di de­naro costretto a subire dai suoi compagni di classe. Così il padre ha presentato denun­ciato ai carabinieri i quali han­no immediatamente fatto scat­tare le indagini. I militari, con il coordinamento della procu­ra minorile di Lecce, ha senti­to il ragazzino vittima dei so­prusi ed anche i suoi compa­gni di classe. Le forze dell’ordi­ne hanno così ricostruito la vi­cenda e presentato una detta­gliata informativa al pm della Procura minorile. Ora il caso è al vaglio del gup del Tribunale minorile di Lecce. Sotto inchie­sta, come detto, c’è solo uno dei bulli, il più grande, che ha 15 anni. Gli altri tre suoi pre­sunti complici hanno solo 13 anni e non sono imputabili.

IL FENOMENO - Non è la prima volta che nel­le scuole salentine accadono episodi di bullismo. Nei giorni scorsi i carabinieri hanno sco­perto un caso di bullismo al femminile in una scuola di Ga­latone. Le presunte autrici de­gli atti intimidatori hanno 15 anni e sono state denunciate alla Procura minorile di Lecce. Anche in questo caso la vitti­ma alla fine ha denunciato il fatto e i carabinieri sono riusci­ti a fermare i bulli.

Salvatore Avitabile

http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/lecce/notizie/cronaca/2009/11-dicembre-2009/bullismo-scuola-paga-quattrocento-euro-evitare-botte-scatta-inchiesta-1602138917080.shtml

PIERPAOLO PASOLINI E L'ANARCHIA DEL POTERE

La Lega propone di aumentare il limite massimo di velocità sulle autostrade

La Lega Nord ha proposto un emendamento per incrementare il limite massimo di velocità sulle autostrade da 130 km/h a 150. Io non sono d'accordo. Per un motivo molto semplice: si potrebbe compromettere la sicurezza sulle autostrade. E' vero che le auto di oggi sono più sicure rispetto a quelle di qualche anno fa, ma è altrettanto vero che le nostre autostrade sono tra le peggiori d'Europa. Sono insicure, lasciano molto a desiderare per quanto riguarda l'ambito strutturale e in molti tratti addirittura non è presente la terza corsia (vedi la Salerno-Reggio Calabria). Tra l'altro le cifre ci dicono che in Italia sono in media oltre 5mila le persone che ogni anno rimangono vittime di incidenti automobilistici. E nonostante tutto si vuole aumentare la velocità.

Da questo emendamento potrebbero trarne beneficio solo le case automobilistiche, che invece di puntare su nuove vetture ecologiche continueranno a produrre auto con motori più potenti che superano di gran lunga gli attuali limiti. Spesso mi pongo questa banalissima domanda: che senso ha comprarsi una automobile veloce quando è praticamente impossibile sfruttare appieno le prestazioni del motore, almeno nel rispetto del codice della strada? Io credo che le case automobilistiche, invece di produrre motori che fanno della velocità la loro componente essenziale, dovrebbero concentrarsi di più sulla componente ambientale, perchè è ovvio che più si corre più si inquina. Non solo. Le case automobilistiche dovrebbero obbligare anche i costruttori ad abbracciare politiche più idonee che vengano incontro all'ambiente.

L'articolo 142 del Codice della strada dice che: "Ai fini della sicurezza della circolazione e della tutela della vita umana la velocità massima non può superare i 130 km/h per le autostrade, i 110 km/h per le strade extraurbane principali, i 90 km/h per le strade extraurbane secondarie e per le strade extraurbane locali, ed i 50 km/h per le strade nei centri abitati". Tuttavia c'è da dire cheesiste la possibilità di elevare la velocità a 150 in alcuni tratti autostradali. Questo è possibile solo sulle autostrade a tre corsie. Ma non è mai avvenuto, perchè la società Autostrade ha forse capito che potrebbe essere pericoloso proprio per quello che ho scritto inizialmente.

Andrea De Luca

Fonte: http://andreainforma.blogspot.com/2009/12/la-lega-propone-di-aumentare-il-limite.html