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giovedì 17 dicembre 2009

La favola della mia terra

del prof. Luigi Bosco
C’era una volta una terra con tanti problemi. Ma la gente era bella e antica, ospitale e accogliente, anche se da troppi secoli abituata a essere dominata, dolcemente impigrita dal conforto del sole e di due splendidi mari.
Una giorno un coniglio dolce con il pelo grigio e l’orecchino fu baciato da quella gente e trasformato in principe. Arrivò al castello carico di entusiasmo e di idee, ma in una stanza trovò una tavola imbandita e diverse volpi e maiali che avevano già cominciato a mangiare. Non ebbe il coraggio di mandarli via, forse era pavido, forse pensava che il bacio della sua gente rendesse pulito tutto ciò che accadeva nel castello. Sbagliò e tante volte se ne sarà pentito.
Quando si decise a cacciare il maiale balbuziente e la volpe che veniva d’oltralpe, qualcuno disse che era tardi e forse aveva ragione.
La volpe più vecchia ed astuta sotto dei baffetti irridenti disse al coniglio che doveva andar via, e non chiedere altri baci alla gente della sua terra. Così anche l’ermellino bianco che non sopportava il coniglio dolce avrebbe potuto sedersi a tavola con loro. E dietro una tenda già si vedevano ridere sfregandosi le mani il maiale balbuziente e la volpe straniera.
Ma il coniglio dolce rimase li e chiese alla sua gente di baciarlo di nuovo.
Io non so come finì la storia, e se anche questa volta ci fu un lieto fine, e non sono nemmeno sicuro di sapere quale fosse il lieto fine.
Io che a nessun banchetto pubblico ho mai partecipato penso che per fermare lo squalo azzurro che si sta mangiando la terra di tutti noi, occorre puntare tutto sulla pulizia e la bellezza.
In quella terra il coniglio dolce era l’animale più bello e pulito da baciare.
Io sto con il coniglio dolce, io sto con Nichi Vendola.

Verso SINISTRA


Roma-In vista dell'Assemblea nazionale di Sinistra e libertà convocata a Roma per sabato e domenica prossimi,è stato distribuito ieri mattina nelle vie del centro storico della capitale, in mille copie, un opuscolo dal titolo inequivocabile: «Manuale di sopravvivenza per il turista a Roma - Dove e come divertirsi tornando a casa sani e salvi». Concepita dal gruppo provinciale di Sinistra e Libertà, la guida è una maniera goliardica per denunciare la politica dei divieti portata avanti dal sindaco Gianni Alemanno, peraltro ritratto in copertina con le sembianze della Dea Kalì.



La conferenza stampa di presentazione all'Assemblea è l'occasione per Nichi Vendola per chiarire cosa sta accadendo in Puglia in vista delle elezioni regionali: 'Io sono il candidato della coalizione alternativa alla destra. Questo dato può essere mutato solo con il metodo delle primarie. Se si ritiene che serva un altro candidato, allora bisogna ricorrere alle primarie'.

Il leader di Sinistra e libertà, governatore uscente della Puglia, lancia la sfida soprattutto al Pd che gli aveva chiesto di fare un passo indietro: 'Io voglio vincere e avvierò da subito la campagna elettorale. Il problema non è il rapporto con i moderati: tra chi mi ha appoggiato in passato c'erano due liste nate dal fianco del centrodestra.
Eppoi valgono i contenuti della nostra esperienza di governo in Puglia: è su quelli che occorre esprimersi'.
Ma non ci saranno pregiudiziali di programma da parte dell'Udc, che pare aver convinto il Pd nel mettere da parte Vendola? 'Se ci si riferisce al problema della privatizzazione dell'acquedotto, io sono contro la mercificazione dell'acqua. Su questo punto la penso come il Papa. E con me è d'accordo in Puglia la maggioranza del mondo cattolico', è la risposta.
Il governatore della Puglia non si limita a difendersi dagli attacchi, lancia pure un avvertimento: 'Se qualcuno vuole prefigurare una sconfitta e metterla a carico mio, si sbaglia di grosso perché questa ipotesi non corrisponde alla realtà della Puglia. Riscontro intorno a me affetto popolare e non sono affatto assediato politicamente. C'è riconoscimento per quello che abbiamo fatto'.

Dopo l'incontro con il governatore uscente, Nichi Vendola, Bersani non replica alle critiche da sinistra, e all'invito di mettere in campo lo strumento delle primarie risponde: "Vedremo... poco a poco affronteremo tutti i problemi. La situazione è ancora in evoluzione. Il nostro obiettivo è sempre quello di lavorare per realizzare uno schieramento di larghe intese". Pier Luigi Bersani rileva "segnali incoraggianti" nelle trattative con le altre forze politiche in relazione allo schieramento da mettere in campo per le prossime regionali. "Ma la Puglia- precisa- è uno di quei casi in cui bisogna che la riflessione continui ancora".

Che ci sia però un problema più generale di rapporti con il Pd e il centrosinistra lo segnala anche Claudio Fava, ex parlamentare europeo: 'Le coalizioni di centrosinistra sono un perimetro o un progetto? Occorre un chiarimento, perché non solo si vuole scaricare Vendola in Puglia ma il Pd punta a caricarsi Raffaele Lombardo, il governatore della Sicilia che ha avuto il sostegno del sottosegretario Gianfranco Micchiché e di Marcello Dell'Utri avendo la costruzione del ponte sullo Stretto al centro del proprio programma'.

Quindi Sinistra e libertà, che chiama a Roma sabato e domenica prossimi 1200 delegati in rappresentanza di 25 mila iscritti, non si presenta come un docile alleato del Pd e del centrosinistra. 'L'agenda politica non la possono dettare Casini e l'Udc. Non si costruiscono così le coalizioni', avverte Gennaro Migliore. E, dopo aver manifestato la "piena e incondizionata solidarietà e vicinanza al premier" per l'aggressione di domenica a Milano, l'ex capogruppo del Prc alla Camera, ha spiegato che 'Sel' si pone come forza di alternativa al governo Berlusconi. "Non vogliamo costruire l'ennesimo partitino o cartello elettorale -ha dichiarato- ma un progetto che ha l'ambizione di tornare a parlare a tutti il Paese" con un'identità socialista, ecologista e comunista.
Netto il giudizio negativo contro il governo Berlusconi, criticato in primo luogo per le politiche economiche adottate con la finanziaria e per la reiterazione dello scudo fiscale una "misura totalmente incomprensibile -ha sostenuto l'ex capogruppo del Prc- che privilegia il rientro dei capitali esportati illegalmente e favorisce i grandi evasori di fronte al proliferare delle difficoltà economiche e sociali degli italiani, per alleviare le quali il governo non ha fatto nulla".

Paolo Cento, ex deputato dei Verdi, annuncia che i delegati si riuniranno in gruppi di lavoro su economia e rapporti sociali, beni comuni, questioni internazionali, democrazia e laicità. La relazione sarà affidata a Fava, le conclusioni a Vendola. Non verrà eletto nessun portavoce.

Per il congresso fondativo del nuovo partito l'appuntamento è a giugno, dopo l'esito delle elezioni regionali di cui la vicenda della Puglia è per Sinistra e libertà un caso dirimente.

ASSALTI FRONTALI - GIU' LE LAME





ASSALTI FRONTALI - GIU' LE LAME

Qualcuno è uscito nella strada col coltello in tasca
senza cultura per la strada cosa vuoi che nasca?
Chi accetta di portarla, accetta il sangue
hai mai assaggiato il suo sapore nelle tue scorribande?
Se nulla è dentro di te puoi correre quanto ti pare,
nulla corre con te, quanto sei cresciuto male.
Tu vuoi dare insaccagnate, è il tuo linguaggio,
pensi che la forza è questa ma non sai cos'è il coraggio.
Ehi li senti? questi sono li eventi
è come ritrovarsi in mezzo ai piedi serpenti.
Non mi piace niente de sti tipi
una generazione di fascisti cresciuti impuniti.
Ed è una nota appicicosa d'estate
lungo i marcapiedi, tavolate apparecchiate,
quanta musica a noi ci aspetta nelle strade
la vita è bella certo stanotte voi che fate?
C'è chi va al concerto
c'è chi va alla spiaggia
dai ci vediamo lì che c'è un'aria selvaggia che ci piace.
Appuntamento al centro sociale
noi siamo liberi di andare dove ci pare
ma ogni azioni comporta conseguenze,
questa notte non si torna indietro, alcune sono immense,
c'è chi farà male al prossimo come bere una birra
chi verserà il suo sangue e adesso quel sangue strilla:

Fascio giù le lame (giù)
Fascio giù le lame (giù)
Fascio giù le lame
Giù il coltello infame!
Fascio giù le lame, giù le lame
Chi è quel cane che va accoltellare nel sociale.
Oh, E' tutto vero,
è tutto vero
Al posto del cervello quello c'ha un buco nero
è tutto vero, è tutto qua vicino, c'ha la molletta insanguinata nel cerchino

Noi ce ne stiamo in ciabatte
ci godiamo la serata con figli, amici, una bella fidanzata.
Gli Oliva, Cinesi fuori sede, Calabresi, Dredlocks e pirati mai arresi,
fratelli e diversi alla città che verrà,
la forza è questa e che c'è che non va.
Ci sono anche i rom qualcuno ruba è vero
ma non c'è mai un banchiere che ruba di meno.
Adesso andiamo dai che si è fatto tardi,
mentre usciamo noto i tipi, guerra di sguardi,
io ho girato un po' ho visto di tutti i colori so che succede lì fuori,
sento sassi e scarponi.
Ma a nessuno permettiamo che ci faccia male,
la tua lama in fondo è piccola anche se è letale,
che sguardo scemo hai col coltello in mano
non lo trovi mai il rispetto vero di un essere umano
e sento un freddo cane mi sento sanguinare,
pugnalato anch'io perchè so quanto un fratello vale,
e noi vogliamo altro ma quelli hanno il veleno,
le asce di guerra le disoterreremo

Fascio giù le lame
Fascio giù le lame
Fascio giù le lame
Giù il coltello infame!
Fascio giù le lame, giù le lame
Chi è quel cane che va accoltellare nel sociale.
Oh, E' tutto vero,
è tutto vero
Al posto del cervello quello c'ha un buco nero
è tutto vero è tutto qua vicino c'ha la molletta insanguinata nel cerchino

La bestia è ancora qui e non si può sapere striscia lungo i muri e strade di quartiere.

Firenze: Perquisizioni: trovati manganelli, pugnali, spade e scritte e simboli fasciste e naziste

Perquisizione a giovani di estrema destra, trovati manganelli, pugnali, spade e scritte e simboli fasciste e naziste

http://www.gonews.it/articolo_45471_Perquisizione-giov...

Sono 8 persone accusate di tentata rissa e tentate lesioni personali aggravate. Tutto nell'ambito di un'inchiesta per alcuni scontri con ragazzi di sinistra
15/12/2009

La sede del partito Fiamma Tricolore-Forza Nuova e la sede dell'associazione culturale 'La Fenice' di Firenze sono state perquisite questa mattina dalla digos nell' ambito dell'indagine sugli scontri avvenuti nella notte tra il 23 e il 24 maggio scorsi in via della Scala, a Firenze, tra esponenti di estrema destra ed estrema sinistra.

Otto persone, di un'età compresa tra i 16 e i 35 anni, gravitanti nell'area dell'ultradestra, sono accusate di tentata rissa e tentate lesioni personali aggravate, e si aggiungono ad altri 13 militanti dell'area antagonista accusati dello stesso reato e perquisiti nelle scorse settimane, per un totale di 21 indagati.

Secondo quanto spiegato, nell'operazione di questa mattina la polizia ha rinvenuto e sequestrato all'interno di abitazioni private manganelli con scritte inneggianti al Duce, pugnali, una katana, una 'daga' romana, cilindri, indumenti con svastiche e croci celtiche, materiale cartaceo di stampo nazifascista. Le perquisizioni, dieci in totale, disposte dal pm Paolo Barlucchi, hanno interessato le province di Firenze, Prato ed Arezzo.

Secondo quanto fatto rilevare successivamente dagli inquirenti, nell'appartamento perquisito in via della Scala stamani era stata allestita anche la sede del comitato elettorale del candidato a sindaco di Firenze per La Destra-Fiamma Tricolore-Forza Nuova, Paolo Poggi, durante la campagna elettorale per Palazzo Vecchio della primavera scorsa. Inoltre, visto il materiale sequestrato in alcune abitazioni degli otto indagati - fra cui ci sono due minorenni per i quali procede la procura presso il tribunale dei Minori di Firenze - sono scattati accertamenti per il possesso di armi improprie.

da Indymedia

[Ravenna] Revisionismo storico - Condannato per diffamazione contro un Partigiano

Multa da mille euro (sospesa) e obbligo di pubblicazione della sentenza sui quotidiani locali per Gianfranco Stella, autore di libri di storia sul dopoguerra: in un libro descrisse un episodio di sevizie compiuto da un partigiano molto conosciuto a Ravenna perché di una famiglia di imprenditori

RAVENNA - Il noto scrittore ravennate Gianfranco Stella, autore di una trentina di libri di storia sull'immediato dopoguerra, è stato condannato per diffamazione aggravata nell'ambito della descrizione in un suo libro di un episodio di presunte sevizie subite nel '45 nella valle di Porto Corsini, sul litorale ravennate, da un giovane originario di Comacchio (Ferrara), reduce di
Salò, ad opera di un partigiano molto conosciuto a Ravenna perché di una famiglia, i Trombini, di noti imprenditori.

Il giudice monocratico Francesca Zavaglia del tribunale di Ravenna gli ha inflitto una pena di mille euro di multa (sospesa) oltre all'obbligo di pubblicazione della sentenza sui quotidiani locali e al pagamento delle spese processuali (la procura aveva
chiesto un anno di carcere e 600 euro di multa). Alle due parti civili (Andrea Trombini, ex presidente provinciale di Confindustria e figlio del partigiano tirato in causa, da tempo deceduto, e la moglie di quest'ultimo rappresentati dagli avvocati Giovanni Scudellari e Mauro Cellarosi) è stato riconosciuto il risarcimento simbolico di un euro che avevano chiesto.

da Indymedia

Aggressione a Berlusconi. Radio Padania, "Menare i ragazzi dei centri sociali per dare l'esempio"

lunedì 14 dicembre 2009
Aggressione a Berlusconi. Radio Padania, "Menare i ragazzi dei centri sociali per dare l'esempio"

Lunedì. Primo pomeriggio. A Radio Padania sono convinti che l’aggressione di ieri al premier sia il frutto di un clima d’odio che mira a Berlusconi per colpire la Lega. Ed il consueto palinsesto viene modificato per lasciar spazio ad un'esamina degli atti violenti di cui i militanti leghisti sarebbero stati vittime negli ultimi anni.

Quando gli ascoltatori vengono invitati ad intervenire in diretta, giunge una telefonata che, giusto per gettare acqua sul fuoco, propone di sfruttare il momento favorevole (Maroni al ministero dell’Interno) per "mettere le mani addosso ai 'capi' dei centri sociali e fargli male, per dare l’esempio".

La telefonata s’interrompe bruscamente. Un po’ di buonsenso avrà portato il regista a staccare la linea? Macché. "La telefonata purtroppo è caduta", si lamenta il conduttore. Che non sente il dovere di spendere nemmeno una parola di deplorazione, ma che anzi si compiace di come il senso dell’intervento si sia comunque potuto cogliere.

... Radio Padania Libera, ovvero l’emittente di un partito di governo. Il tutto mentre gli esponenti della maggioranza giocano a recitare il ruolo delle carmelitane scalze a fronte di una "opposizione sobillatrice d’odio".

d.s.

http://danielesensi.blogspot.com/2009/12/aggressione-berlusconi-radio-padania.html
da Antifa

FABRIZIO DE ANDRE' - MARIA NELLA BOTTEGA DEL FALEGNAME



FABRIZIO DE ANDRE' - MARIA NELLA BOTTEGA DEL FALEGNAME

Maria:
"Falegname col martello
perché fai den den?
Con la pialla su quel legno
perché fai fren fren?
Costruisci le stampelle
per chi in guerra andò?
Dalla Nubia sulle mani
a casa ritornò?"

Il falegname:
"Mio martello non colpisce,
pialla mia non taglia
per foggiare gambe nuove
a chi le offrì in battaglia,
ma tre croci, due per chi
disertò per rubare,
la più grande per chi guerra
insegnò a disertare".

La gente:
"Alle tempie addormentate
di questa città
pulsa il cuore di un martello,
quando smetterà?
Falegname, su quel legno,
quanti corpi ormai,
quanto ancora con la pialla
lo assottiglierai?"

Maria:
"Alle piaghe, alle ferite
che sul legno fai,
falegname su quei tagli
manca il sangue, ormai,
perché spieghino da soli,
con le loro voci,
quali volti sbiancheranno
sopra le tue croci".

Il falegname:
"Questi ceppi che han portato
perché il mio sudore
li trasformi nell'immagine
di tre dolori,
vedran lacrime di Dimaco
e di Tito al ciglio
il più grande che tu guardi
abbraccerà tuo figlio".

La gente:
"Dalla strada alla montagna
sale il tuo den den
ogni valle di Giordania
impara il tuo fren fren;
qualche gruppo di dolore
muove il passo inquieto,
altri aspettan di far bere
a quelle seti aceto".

«È un dialogo tra Maria, il falegname e la gente.
Il ritmo è cadenzato e monotono, così che trasmette l'idea del battere del martello del falegname [...]. L'orizzonte è universale e il lavoro del falegname diventa una lente attraverso la quale si vedono le ingiustizie e gli orrori delle guerre ("Falegname costruisci le stampelle / per chi in guerra andò? / Dalla Nubia sulla mani a casa ritornò"). Alla fine il legno sembra quasi prendere vita e comincia a parlare per raccontare le storie e tragedie che si consumano su di esso. Si raggiunge l'apice quando il falegname svela a Maria che una delle tre croci che sta preparando sarà usata per crocifiggere suo figlio. La canzone riprende così la devozione, viva in tutto il mondo cristiano, per la croce. Il falegname non viene mai chiamato per nome: potrebbe essere un qualsiasi falegname e non necessariamente Giuseppe. D'altra parte questi non sarà più nominato nell'album e resterà una figura di secondo piano: un vecchio al quale è stata affidata la persona sbagliata al momento sbagliato, ma capace di accettare la cattiva sorte con tenerezza e bontà.»
[Matteo Borsani - Luca Maciacchini, Anima salva, pp. 66-67]

da Antiwarsongs