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venerdì 29 gennaio 2010

Padova: Sei una sporca romena, vattene" e a 13 anni si butta dalla finestra

Sei una sporca romena, vattene" e a 13 anni si butta dalla finestra

Insultata dai compagni di scuola ha tentato il suicidio. È grave ma non in pericolo di vita. I genitori: vogliamo giustizia
"Lei non reagiva mai, se ne stava isolata, voleva solo essere lasciata in pace"

di FILIPPO TOSATTO
PADOVA - «Puzzi di Romania», «Fai schifo», «Zingara di m...». C´è un limite alla sopportazione umana delle vessazioni razziste, soprattutto quando il bersaglio del disprezzo quotidiano è una ragazzina romena di tredici anni, studentessa di seconda media in una scuola pubblica del Padovano.
Giorno dopo giorno, gli insulti e le umiliazioni di compagni e coetanei sono diventate un tormento per l´adolescente, fino a spingerla a un gesto estremo: gettarsi dalla finestra della sua abitazione, preferire la morte al ritorno in quella classe diventata un luogo d´angoscia. Fortunatamente, il volo dal primo piano non è stato fatale: nell´impatto sull´asfalto, la giovane ha riportato comunque serie ferite ed è stata sottoposta a un delicato intervento chirurgico, ma non sarebbe in pericolo di vita.
La vicenda - sulla quale l´autorità giudiziaria mantiene uno stretto riserbo - è accaduta in un piccolo centro vicino a Monselice, a trenta chilometri dal capoluogo, ed è stata resa nota dal presidente dell´associazione Alleanza Romena, Adrian Teodorescu: «Ho incontrato i genitori, sono affranti da quanto è successo e anche molto indignati per il trattamento crudele e discriminatorio riservato alla loro figlia da un gruppo di compagni italiani».
In classe, la ragazzina - descritta come minuta, timida, molto impegnata nello studio - era l´unica immigrata straniera. I suoi genitori, il padre camionista, la mamma casalinga, sono giunti in Italia diversi anni fa. Di recente, si sono trasferiti nel paese dove risiedono tuttora dopo avere acquistato un appartamento attraverso un mutuo. In precedenza, l´adolescente frequentava la scuola in una cittadina vicina e non aveva mai avuto problemi, anzi aveva stretto amicizia con diversi coetanei. Ma con l´inizio del nuovo anno scolastico la situazione è bruscamente cambiata: «Mi sembrava inquieta, sì, ma non mi aveva mai confidato cosa la tormentasse - racconta il padre - Con mia moglie, invece, dopo molte insistenze, si era sfogata. I compagni la trattavano male, tutti i giorni, la insultavano, la deridevano. Lei non reagiva mai, se ne stava isolata, voleva solo essere lasciata in pace eppure non le davano tregua».
Perché‚ tanto accanimento? Di famiglia modesta, la ragazzina non indossava vestiti firmati né‚ sfoggiava telefonini di ultima generazione. Così, allo scherno per il suo aspetto giudicato dimesso, si aggiungeva l´odioso insulto razzista.
Nel Padovano, la comunità romena è l´etnia straniera più numerosa. Conta svariate organizzazioni e un consolato. E per i suoi rappresentanti, il caso non è affatto chiuso: «Abbiamo presentato un dettagliato esposto al dirigente dell´istituto scolastico - annuncia Teodorescu - vogliamo sia aperta un´inchiesta interna per individuare e punire i responsabili. Stiamo valutando con i genitori l´opportunità di presentare un esposto alla magistratura per discriminazione razziale»

da Indymedia

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