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martedì 2 febbraio 2010

Disoccupazione: Europa 23 milioni In Italia 400 mila di più in 12 mesi


In dodici mesi in Italia sono stati distrutti 306 mila posti di lavoro e - il dato è di dicembre - il tasso di disoccupazione è salito all'8,5%. A fine dello scorso anno, secondo i dati Istat diffusi ieri, i senza lavoro erano saliti a 2,138 milioni, 392 mila in più del dicembre 2008 con uno spaventoso incremento del 22,4%. Questo dato si accompagna ad un ulteriore incremento di 25 mila unità degli inattivi (giunti a 14,8 milioni), fra i quali si annidano il lavoro nero, i disoccupati scoraggiati, che non cercano più lavoro: in un anno gli inattivi sono cresciuti di 164 mila unità. A completare il quadro, si conferma la posizione dei salari italiani, agli ultimi posti nei paesi dell'area Ocse. Non è solo l'Italia a seguitare a distruggere posti di lavoro: secondo i dati diffusi ieri da Eurostat, in Europa il tasso di disoccupazione a fine anno è salito al 10,0% nella zona euro e al 9.6% nell'insieme dei 27 stati membri, dove a dicembre il numero dei disoccupati ha oltrepassato quota 23 milioni (15,7 milioni nell'area dell'euro). In un anno i senza lavoro sono cesciuti di 4.7 milioni, di cui 2.8 nella sola zona euro.
Otto paesi Ue viaggiano con una disoccupazione oltre il 10%, con Spagna, Irlanda e le ex tigri baltiche che presentano le situazioni più critiche. In tutta Europa i colpi peggiori li ha subiti la fascia più giovane della popolazione. Il tasso di disoccupazione per coloro che hanno meno di 25 anni è infatti aumentato di 4 punti percentuali in un anno nella zona euro (arrivando al 21%) e di 4,6 punti nell'insieme dei 27 paesi membri: la situazione più critica anche in questo caso si verifica in Spagna, dove l'incremento del tasso di disoccupazione degli under 25 è stato di ben 14 punti (44,5%); in Lettonia il balzo in un anno è stato di 24 punti (al 43,8%).
Si conferma intanto la ben nota criticità dei salari nel nostro paese, che sono fra i più bassi fra quelli dei paesi industrializzati. Rielaborando dati di fonte Eurostat e Ocse, l'ultimo rapporto Eurispes colloca il salario medio netto annuo di un lavoratore senza carichi familiari nel nostro paese a 21.374 dollari (circa 14.700 euro), il che ci pone al ventitreesimo posto sui trenta paesi maggiormente industrializzati, il 23% al di sotto della media dei paesi dell'Europa a 15. Siamo in particolare ben lontani dalla media del Regno unito (38 mila dollari), dell'Irlanda (31 mila), dell'Olanda (31 mila), della Germania (30) e perfino della Spagna (25 mila dollari).
Il tutto senza tenere conto delle differenze nel potere di acquisto, che ci vedono ulteriormente penalizzati, dato il più elevato livello dei prezzi che caratterizza il nostro paese nei vari settori dei beni di consumo, per non parlare delle abitazioni. Tenuto conto di ciò, i 19 mila dollari corrispondenti alla media delle retribuzioni portoghesi valgono senz'altro di più in termini reali dei disastrati salari italiani.

da Indymedia

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