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venerdì 12 febbraio 2010

PROCESSO NOTTETEMPO


Ancora una volta il processo viene rimando. Di seguito un intervento dei comagni anarchici salentini con, per chi non conoscesse i fatti, un pò di cronistoria sulle vicende accadute.

Il 10 febbraio era prevista la sentenza d'appello del tribunale di Lecce nei confronti di alcuni compagni accusati di associazione sovversiva, già rinviata il 18 novembre 2009. La Corte però ha deciso di prendere altro tempo e di accogliere la richiesta di integrazione di alcune prove, fatta dal PM all'inizio del processo d'appello. Il 16 febbraio così verrà nominato un perito del tribunale per effettuare la trascrizione di alcune intercettazioni telefoniche riguardanti episodi di qualche anno fa. Verranno in seguito fissate altre udienze. Ciò che è accaduto sembra volto ad appesantire la condanna già inflitta in primo grado, con la quale in quattro sono stati condannati per associazione a delinquere e altri tre per reati specifici, tutto ciò nell'ambito del torbido agire degli apparati repressivi, giudiziari, polizieschi, politici, che in questi anni si sono dimostrati ligi protettori e affiliati dei vari potentati leccesi; Il Cpt di S.Foca infatti, contro il quale vi è stata la lotta degli anarchici e che ha portato alla sua chiusura, era gestito dalla curia di Lecce. Sulla vicenda, e su tutte le violenze che all'interno di quel lager sono accadute per mano anche dei suoi gestori, ora si vuole porre il silenzio. Nei prossimi mesi riporteremo ulteriori aggiornamenti
Anarchici salentini

RICORDARE DIVERSAMENTE
Con un’operazione eclatante nel 2005 alcuni anarchici di Lecce e provincia furono arrestati con l’accusa di associazione sovversiva, perché si erano opposti duramente all’esistenza del lager per immigrati di S.Foca gestito dalla curia leccese. Dopo aver già emesso una condanna nei confronti di alcuni di essi per associazione a delinquere e aver assolto molti altri compagni, il 10 febbraio il Tribunale di Lecce pronuncerà la sentenza d’appello. Nel frattempo quel centro è stato chiuso, i suoi gestori hanno subito a loro volta vari processi per tutte le infamie che in quel luogo hanno commesso. Per rifarsi un’immagine e continuare i propri affari sono riparati all’estero, facendo calare il silenzio su tutta la vicenda. I centri di detenzione per immigrati però esistono ancora in varie parti d’Italia e del mondo, ma
esiste anche la lotta di chi, all’interno e all’esterno di essi, ritiene che l’unico destino di questi posti è quello di essere distrutti, per spazzare via con essi la paura, l’odio, la guerra tra poveri, l’indifferenza, il razzismo, fomentati dal potere per creare terrore.
Il 10 febbraio è anche la giornata del ricordo in cui si commemorano i morti delle foibe, operazione con la quale si vogliono far passare le menzogne dei fascisti e porre un ulteriore tassello per cambiare la storia e giustificare il presente. A questo serve infatti il revisionismo. I fascisti odierni diventano portatori di un ideale come altri, così come i gestori dei centri per immigrati vengono considerati benefattori, mentre chi a quei lager si oppone è considerato terrorista e bandito.
Contro tutto questo siamo ancora in strada e ancora in lotta, ancora con la voglia di opporci a ciò che riteniamo intollerabile.
Anarchici

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