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mercoledì 24 marzo 2010

Pasolini e la coscienza italiana

Gli anni settanta sono stati anni convulsi per l’Italia. Anni di piombo e di misteri tenebrosi. Uno degli episodi più brutali avvenuti in quegli anni è stato l’assassinio di Pier Paolo Pasolini su una spiaggia di Ostia, vicino Roma. L’articolo del quotidiano spagnolo La Vanguardia.

“Walter Veltroni, ex sindaco della capitale ed ex candidato alla presidenza del consiglio per il Partito democratico, ha chiesto formalmente la riapertura del caso Pasolini, per cercare di accertare una volta per tutte chi ha ammazzato il famoso scrittore. Secondo Veltroni, che attraverso una lettera pubblicata sul Corriere della Sera si è rivolto direttamente al ministro della giustizia Angelino Alfano, le nuove tecniche scientifiche potrebbero finalmente portare ad accertare la verità”.

“La morte del brillante e controverso scrittore, nel novembre del 1975, ha commosso l’Italia e ha portato una parte della sinistra ad abbracciare teorie cospirative”.

“Pasolini aveva molti nemici. Era a conoscenza di alcune delle più grandi cloache dello stato italiano. Della sua ultima opera, Petrolio, è scomparso l’ultimo capitolo, che secondo alcuni faceva luce sulla morte di Enrico Mattei, ex presidente dell’Eni”.

da Internazionale

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