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giovedì 6 maggio 2010

Penne in equilibrio indifferente e fascisti che scagazzano: in memoria di Carlo Giuliani, ragazzo!


di FF
Quando leggi sulla bacheca Facebook di un Direttore di giornale, Paride Leporace de "Il Quotidiano della Basilicata", il commento di una terza persona secondo la quale “Carlo Giuliani ha cercato la morte e purtroppo l'ha trovata”, un brivido freddo ti assale e il sangue torna tutto al cervello. Non puoi credere che ancora esista ciurmaglia di questo tipo. Invece è scritto proprio così, nero su bianco, anche se la carta é solo digitale. Ed allora tu, che quella stagione politica la conosci abbastanza bene, che hai visto e rivisto mille e più volte il peso morto di Carlo per terra, devi fare qualcosa. E rispondi a tono, perché in quel momento difendere la memoria di Carlo é difendere una memoria collettiva, parare l'ennesimo oltraggio, e scrivi: " 'ha cercato la morte'? Ma come parla questo qui!?
Semmai é il mercenario Quattrocchi, la cui citazione diventata famosa grazie al tam-tam fascistoide fa bella mostra sul blog del signor Panuccio, ad aver cercato la morte. Carlo Giuliani é morto ammazzato ed alla sua morte una poliziotta ha esultato al walkie-tolkie: "1 a 0 per noi". Si vergogni Panuccio...”. E tu pensi che sia finita lì, invece un altro energumeno della vergogna si fa avanti, e lo sostiene questo signor Panuccio Giovanni: “Perfettamente in accordo con Giovanni. PARTIAMO DALLA SENTENZA DELLA CORTE EUROPEA : Il carabiniere che nel luglio del 2001 ha ucciso durante il G8 di Genova Carlo Giuliani , non ha fatto un uso sproporzionato della forza e per questo non c'è stata alcuna violazione dell'articolo 2 della Convenzione Europea sui diritti umani. Lo hanno deciso all'unanimita' i giudici della Corte Europea dei diritti dell'uomo, motivando come il carabiniere abbia sparato per difendersi da una aggressione che avrebbe potuto essere mortale e per difendere la sua vita e quella dei suoi colleghi. Visto che mi piace affrontare le cose in modo chiaro, chiarisco subito la mia posizione in modo netto sul G8 di Genova. Sono stufo, infatti, dell'utilizzo parziale di fb, soprattutto da parte di quelli che attaccano gli organi tradizionali di informazione e poi loro stessi ne fanno un uso scorretto. C'e' gente, tra noi, che ha paura anche della sua ombra. Leggendo alcuni commenti di utenti, mi sono rafforzato nella triste convinzione che ogni popolo ha la classe politica che si merita. Ecco la mia posizione sulla vicenda :sono solidale con il 99% delle forze dell'ordine, come lo sono con la magitratura, ma non posso non rilevare in modo inconfutabile, di come all'interno della Diaz e a Bolzaneto, ci sia stata una sospensione democratica delle garanzie costituzionali. Furono commesse violenze e crimini insopportabili, misfatti da regime argentino. Prendo atto , con soddisfazione, delle condanne emesse dalla magistratura italiana nei confronti di coloro che sono stati ritenuti colpevoli. Pene forse troppo lievi, ma comunque condanne ci sono state. Sarei anche favorevole ad una Commisisone di Inchiesta sui fatti di Genova, se non fossimo in Italia. Questa richiesta ipotizzata in modo trasversale dal Parlamento, mi ricorda quella vergognosa proposta dal mafioso Dell' Utri sulle stragi del 92 e del 93. Andiamo quindi avanti, ma non criminalizziamo tutte le forze dell'ordine. Sarebbe semplicistico e sbagliato. La morte di Carlo Giuliani, come stabilito in modo ineccepibile dalla Corte Europea, merita invece un discorso a parte e affonda le sue radici in questioni antropologiche e culturali. Carlo Giuliani era una personalita' interrotta, un perditempo, un fallito, un ragazzo con problemi di droga e di giustizia. Una persona incapace di relazioni sentimentali stabili, una persona condizionabile dal gruppo, una persona che ha rappresentato benissimo, purtroppo fino al suo tragico epilogo finale, quel distacco con la realta' che possiamo riscontrare in molti giovani del nostro tempo. Insignificanti nella loro dimensione personale, forti, dissacratori e violenti, nel branco. Il suo esempio negativo, l'esempio negativo di come un figlio non debba essere, '' de facto'', abbandonato dalla famiglia, ed educato in questo barbaro modo, andrebbe spiegato ai ragazzi delle scuole medie. Se avesse passato meno tempo in ambienti non antagonisti, anziche vegetare e maturare programmi omicidi in qualche squallido ed illegale centro sociale, forse non staremmo parlando della sua morte. La sua famiglia, se cosi' si puo' chiamare questo modo ad intermittenza di prendersi cura del proprio figlio, non lo ha cresciuto ed educato all'insegna di sani valor riferimento : solidarieta', gratuita', altruismo, rispetto verso il prossimo. Non hanno favorito la sua naturale capacita' di relazione con con la societa'. Lo hanno infarcito , quotidianamente, di becera ideologia, lo hanno cresciuto nel rispetto fasullo di quegli ideali di comunismo, nei quali avevano fondato loro stessi la propria misera ed inutile esistenza. Anticlericalismo spicciolo, cinismo, indifferenza, aggressivita, contestazione. Non lo hanno fatto crescere, non lo hanno minimamente responsabilizzato, lo hanno gradualmente ed irresponsabilmente perso nel difficle cammino della sua esistenza. Anticlericalismo spicciolo, cinismo, indifferenza, aggressivita, contestazione. Non lo hanno fatto crescere, non lo hanno minimamente responsabilizzato, lo hanno gradualmente ed irresponsabilmente perso nel difficle cammino della sua esistenza. Questi non sono genitori, sono esseri spregevoli. Anziche' piangere il figlio con ''pietas, anziche' chiedersi conto del loro fallimento assoluto come genitori, hanno preferito buttarsi in politica, hanno preferito svendersi e sottoporsi al clamore mediatico, scaricando le responsabilita' del loro figlio e le proprie, contro tutto e tutti. Una vergogna, uno schifo....! Aborro questo modo di fare il genitore, sono lontano anni luce da queste dinamiche malate.Parentesi : ho gia' avuto modo di esprimere tutta la mia solidarieta' verso i manifestanti pacifici...”.

Ed eccolo Panuccio, che torna alla carica più rozzo di prima: “ Ho di che vergognarmi, ma non di questo, Fumarola. Giuliani stava per scagliare violentemente un corpo contundente verso un carabiniere che ha reagito sparando. Si chiama "legittima difesa". Confermo il "cercato la morte" ed il "purtroppo ha trovato". Quattrocchi è andato a fare in Iraq un lavoro molto ricercato anche dalle organizzazioni non governative con simpatie antioccidentali anche se giustamente aborrito dalle persone totalmente sane di mente. Ma la sua vita e le sue opere m'interessano fino ad un certo punto: m'interessa il modo nel quale ha saputo morire e che considero esemplare per chiunque si venisse a trovare nella sua situazione”.
Non ci posso credere: ancora ciarlano questi infami! E tu replichi: “Ma come si permette questo Mastronardi. Imbecille e perditempo sarà lei...Si vergogni...Lei ed il signor Panuccio siete due infami destri. Carlo Giuliani era un compagno, un ragazzo che credeva in una società giusta, di persone perbene, che manifestava per la pace, per la libertà e lo hanno ammazzato come un cane. Come è stato ammazzato Giuseppe Uva, Aldo Bianzino, Stefano Cucchi, come sono stuprate nei CIE le immigrati o manganellati i manifestanti a Chiaiano o in Val di Susa. Si verognino Mastronardi e Panuccio...Invito il Direttore Leporace a disfarsi di questo canagliume imbeccille e fascista...Se non lo farà andrò via io....non ho bisogno di interloquire con merda umana. P.S. per la cronaca Giuliani non era un drogato..Drogati siete voi, destri infami!”.
Di nuovo il Panuccio, più scagazzante che mai: “Intanto segnalo il suo account per attacchi personali”. TU, tu avresti attaccato “alla persona!”. Intanto lo rassicuri: “segnala, segnala....sei un fascista...segnala....”. E torna l'altro, il Mastronardi, con nuove specifiche: “ Francesco, il suo linguaggio la contraddistingue.Io sono un liberale di sinistra. La foto del mio profilo e' quella di Piero Gobetti, pensatore, filosofo e politico ucciso dai fascisti.P.S. Il suo linguaggio ed i suoi insulti, sono la dimostrazione tangibile che zero, piu' zero, piu' zero, da' sempre zero. Lei e' un '' finto'' democratico cheinvita il padrone di casa, e per giuNta uno stimato giornalista e scrittore, ad effettuare una pietosa censura. P.S. Lei non mi intimorisce, ho uno spiccato senso di legalita', ho in famiglia un giudice, anzi un presidente di sezione stimato da tutti, uno che non ha svenduto la sua toga per fini politici. Rivendico ogni parola detta. Lei faccia quello che vuole.....Caro direttore,
ho appena segnalato alla Polizia Postale gli attacchi personali e gli insulti gravi e diffamatori che mi sono stati rivolti dal signor Francesco Fumarola dalla sua bacheca. A difesa della mia onorabilita', mi riservo di rivolgermi al mio legale, onde verificare se ci siano, come mi sembra, gli estremi per una querela penale. Buona serata. Con immutata stima”.
TU, tu lo insulti. Insulti LUI che ha sul profilo la foto di Gobetti..TU, tu lo intimorisci, intimorisci la persona per la quale Giuliani Carlo era una “personalita' interrotta, un perditempo, un fallito, un ragazzo con problemi di droga e di giustizia” mentre la sua famiglia [“se cosi' si puo' chiamare questo modo ad intermittenza di prendersi cura del proprio figlio”, ndr] “non lo ha cresciuto ed educato all'insegna di sani valor riferimento : solidarieta', gratuita', altruismo, rispetto verso il prossimo”.
Incredibile! E ti dici: “prima o poi il Direttore arriva e gliene dice quattro!”. Eccolo, é lui, il Direttore: “La mia bacheca si contraddistingue per la pluralità di opinioni che raccoglie e utili alla mia persona e al mio lavoro. Osservo un linguaggio poco civile da parte di Francesco (conosco gli ardori della passione) e trovo poco liberale appellarsi alla polizia postale per una dire polemica come intende fare Gianluca”. Tutto qui Direttò? Una parolina, un commento interessato? Solo una lezioncina delicata di bon ton ed un invito al fascio scagazzante di non rivolgersi con leggerezza alla polizia postale? E nel merito? Che cosa ci può dire sulle insinuazioni di questa gentaglia, nulla? Tutti accademici della Crusca, vero?
Carlo Giuliani vive, e nei nostri cuori...ed il suo esempio brilla sulle teste di tutti.
Si vergognino coloro i quali ne infangano il nome e, parimenti, si vergognino gli indifferenti. Ricorda la citazione di Gramsci, Direttò?

Da: Mercante di Venezia

da Indymedia

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