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sabato 12 giugno 2010

Non ci avrete mai come volete voi!


Riforma dei consultori nel Lazio.
Un ennesimo attacco al diritto di autodeterminazione delle donne.


Dal Veneto al Piemonte, dalla Lombardia al Lazio, risuona da settimane la stessa cantilena. Ne avevamo avuto un assaggio già in campagna elettorale, quando i candidati del centrodestra alla presidenza delle regioni, avevano espresso il loro impegno pro-life promettendo battaglia al diritto di autodeterminazione delle donne.
Lo scorso febbraio Zaia, neo eletto governatore del Veneto, aveva dichiarato che non avrebbe mai dato l'autorizzazione all'acquisto o all'utilizzo di "questa pillola" negli ospedali veneti e che la sua attività amministrativa sarebbe stata volta ad evitare assolutamente che la Ru486 venisse diffusa.
Lo stesso aveva fatto Roberto Cota, leghista eletto nella Regione Piemonte, il quale non pago dell'alleanza siglata con alcune associazioni cattoliche antiabortiste, aveva dichiarato il giorno dopo la vittoria elettorale che avrebbe fatto marcire la Ru nei magazzini degli ospedali piemontesi.
Anche la Polverini, in corsa per la presidenza laziale, non si era risparmiata nello scontro e confrontandosi con la rivale Bonino aveva assicurato un interventismo pro-life a tutto campo. Sulla stessa scia di Cota, la Polverini proponeva la reintroduzione del bonus bebè, una politica per le giovani coppie sposate con mutui agevolati e sostegno all'assistenza domiciliare.
Oggi invece, abbandonata la querelle sulla pillola abortiva (querelle tutta strumentale perché già si sapeva che dei presidenti di regione non avrebbero potuto bloccare un protocollo già firmato e approvato dall'agenzia nazionale del farmaco), si passa ad altro. Ahinoi ad un progetto assai più pericoloso e insidioso delle dichiarazioni da palco elettorale a cui abbiamo fin'ora assistito.
La Polverini ha difatti annunciato di aver presentato in Consiglio regionale una proposta di legge per la riforma dei consultori. Poiché secondo la Polverini c'è una parte della legge 194, quella sulla prevenzione, in parte disattesa, la presidente propone una riforma dei consultori per convincere le donne a non abortire.
Qualcuna/o potrebbe spiegare alla signora Polverini che prevenire non vuol dire convincere le donne a non abortire? Prevenzione significa campagne di educazione sessuale nelle scuole, sensibilizzare e promuovere la contraccezione maschile e femminile, sostenere economicamente i consultori pubblici. E' giusto che arrivando in un consultorio una donna trovi tutte le informazioni del caso e che sia messa nelle condizioni di scegliere consapevolmente se interrompere o portare avanti una gravidanza, ma come si fa a pensare di arrogarsi il diritto di convincerla a non abortire?
C'è da scommettere che saranno gli operatori e volontari del Movimento Per la Vita a svolgere questa beata funzione e conosciamo bene le pressioni psicologiche, per usare un eufemismo, che questa gentaglia è in grado di mettere in campo contro le donne.
La signora Polverini pensa che le donne siano così stupide da non essere in grado di prendere una decisione in autonomia? Pensa che possa bastare qualche falsa promessa di sostegno economico o una minaccia di peccato mortale per convincere una donna a tornare sui suoi passi?
Abortire è un diritto, la maternità è una scelta. Questi due semplici principi dovrebbero guidare la mente di chiunque avesse l'intenzione di legiferare in materia o pretendesse di controllare i corpi delle donne.
Se la 194 ha delle criticità, bisognerebbe andarle a rintracciare nell'altissimo tasso di obiezione di coscienza di medici e operatori sanitari, nella carenza di strutture e servizi pubblici, nel taglio ai finanziamenti dei consultori, che fino a prova(riforma) contraria sono nati come luoghi per le donne, a difesa della salute e a tutela delle scelte delle donne.
Sulla stessa lunghezza d'onda si muoverà presto anche il governatore del Piemonte Roberto Cota. Nel suo patto per la vita e per la famiglia ha garantito finanziamenti pubblici al Movimento per la Vita perché i suoi volontari si insedino in tutti i consultori e in tutti i presidi ospedalieri. Abortire è peccato e le donne scelgono questa via con troppa facilità. Secondo Cota il Mvp metterà fine a tali ingiustizie e riporterà l'ordine nelle corsie ospedaliere.
Se non bastasse al Senato sono stati presentati dal centrodestra due disegni di legge per legittimare l'obiezione di coscienza dei farmacisti sulla contraccezione d'emergenza. A rischio quindi anche la possibilità di avere libero accesso alla pillola del giorno dopo.
La vita va difesa a tutti i costi, quella dei feti, degli embrioni, delle cellule., degli spermatozoi..della vita delle donne non gliene frega niente a nessuno.

da Infoaut

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