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sabato 12 giugno 2010

Tremonti e Vendola: è scontro sulla manovra


E’ iniziato con il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, impegnato a spiegare le ragioni della Finanziaria del rigore e a bacchettare le iniziative di alcuni amministratori territoriali nella gestione dei fondi pubblici ed è finito con il governatore della Puglia, Nichi Vendola che, consultato l’orologio, ha preferito congedarsi anticipatamente dai presenti per raggiungere il popolo in piazza. L‘incontro che si è svolto ieri tra i ministri Tremonti, Fitto e Calderoli e i presidenti delle Regioni per trovare la “quadra” sulla manovra economica ha marcato una distanza ancora più netta tra il governatore dei pugliesi e il responsabile dell’Economia. “Il programma elettorale di Vendola - ha dichiarato Giulio Tremonti ai cronisti che lo attendevano all’uscita del tavolo di confronto con le Regioni – è straordinario per la varietà di impieghi dei fondi pubblici: per i centri sociali, per i cineporto. Una quantità di interventi oggettivamente singolari. Quella del programma politico di Vendola – ha rincarato ironico il ministro – è una lettura che consiglio”.

”Tremonti non distingue un carciofo da un’astronave - è stata l’impietosa replica del presidente della Puglia – Confonde iniziative istituzionali che danno lavoro perché investono sull’industria della creatività, come i cineporti, con attività di volontariato politico che coltivano un modello di società radicalmente diverso da quello che vorrebbe lui”.

E non è tutto perché il leader di Sel, abbandonando anticipatamente il tavolo di confronto con il governo per raggiungere la base del partito in piazza del Pantheon a Roma, ha consegnato ai giornalisti tutto il suo rammarico per la scarsa collaborazione ostentata dall’esecutivo. “La risposta che il ministro (Tremonti, ndr) ha dato alle Regioni – ha detto – è stata una saracinesca chiusa. Un atteggiamento assolutamente intollerabile”.


“Non c’è stata nessuna disponibilità ad affrontare le questioni – ha continuato Vendola – È un colpo al cuore dello stato sociale, un massacro che con i tagli riduce le Regioni ad essere amministratori fallimentari delle proprie risorse. Questa è una manovra recessiva che condanna bambini e vecchi alla povertà e chiude le porte ad una generazione all’ingresso nel mondo del lavoro. Non c’è nessuno spazio – ha rincarato – per il cambiamento. Ci sono tutti gli ingredienti per una ribellione sociale importante”.

Concetti che il presidente della Puglia ha riproposto al popolo dei manifestanti radunatosi in piazza del Pantheon per esprimere il proprio malcontento sulla stessa manovra economica e sul ddl sulle intercettazioni che ha da poco incassato la fiducia in Senato. “In Europa - ha precisato il governatore pugliese – ci sono attualmente 80 milioni di poveri, domani, quando tutti i Paesi avranno approvato le loro Finanziarie, ce ne saranno 130 milioni, significa che non sarà più l’Europa che immaginavano i padri fondatori”.

“Siamo in un dagherrotipo illividito – ha insistito il leader di Sel, citando l’ “Oliver Twist” di Dickens – Bisogna cominciare una storia nuova, non ci sono scorciatoie”. La sua personale ricetta per rilanciare il Paese propone una nuova forma di interazione tra i partiti del centrosinistra: “Le forze di opposizione - ha spiegato Vendola – si devono mettere insieme ma non devono solo interloquire in maniera mediatica, bisogna trovare una connessione sentimentale tra la sinistra e il popolo, il problema è il popolo. Lo dico con affetto – ha concluso riferendosi alle parole pronunciate qualche tempo fa dal democratico Enrico Letta, propenso a incoraggiare la promozione di un partito più “attraente” – a forza di cercare il partito sexy viene fuori al limite il partito pornografico“.

Maria Saporito

Newnotizie.it

da GrandeSalento.org

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