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martedì 27 luglio 2010

Cristante: «Vendola? A sinistra è l'alternativa al berlusconismo»


Il docente di sociologia delle comunicazioni sui progetti del governatore della Puglia

Stefano Cristante insegna Sociologia delle comunicazioni di massa all'università del Salento, dove dirige l'Osservatorio di comunicazione politica. Fa parte del comitato scientifico nazionale di Sinistra Ecologia e Libertà. Il suo intervento alla due giorni di "Eyjafjallajokull, eruzioni di buona politica", si è concentrato sui new media e il loro rapporto con la società, la politica e la cultura. Gli abbiamo fatto alcune domande sul progetto di Vendola e delle Fabbriche.

Da più parti si imputa al Pd e alla sinistra di non avere un linguaggio chiaro, di non avere trovato le parole nuove capaci di trasformarsi in narrazione, in un racconto che dia un'identità a quel mondo politico culturale. Vendola pare poter essere una soluzione. Quali sono le parole chiave del vocabolario vendoliano?

Direi: narrazione, rifiuto della precarietà, beni comuni, alternativa culturale al berlusconismo, cooperazione, sensibilità assoluta nei confronti delle questioni di "genere", etica della politica, bellezza.
Chi sono gli eroi di Vendola?

Il repertorio mi pare vada verso un'accoglienza di persone, del passato e del presente, che si sono date e si danno per intero alla propria comunità: da Giuseppe Di Vittorio, a don Tonino Bello, a Falcone, a don Ciotti.

Con Vendola è capace la sinistra di andare oltre il “martirio” e il “vittimismo mediatico” a cui spesso, nella seconda repubblica, si è aggrappata?

Credo che il discorso di Vendola abbia un grado polemico superiore a quello del tradizionale centrosinistra. Approfondendo la critica culturale del berlusconismo, Vendola scava più a fondo rispetto ai leader di Pd e Idv, e nella pars construens c'è maggiore pragmatismo e un set di proposte in parte già sperimentate nel governo pugliese.

Si accusa Vendola di essere un ottimo parolaio, ma un politico poco efficace nella gestione della res pubblica. Quali sono i simboli concreti e tangibili del Vendola amministratore? Quali gli obiettivi futuri prioritari? Quelli basilari.

Tutta la produzione legislativa sui giovani (da Bollenti Spiriti a Principi attivi). La difesa dei beni comuni (in primis l'acqua). I provvedimenti sull'ambiente, sul riassetto territoriale e quelli sul turismo. L'attenzione alle situazioni sociali di emergenza sociale. I prossimi obiettivi credo che riguarderanno l'urgenza di fronteggiare la crisi economica.

Il vero nemico di Vendola è la sinistra moderata (o una certa sinistra meglio). Per quali ragioni?

La strategia del Pd sembra indirizzata a cercare al centro il proprio sostegno politico. Vendola propone invece di guardare in primo luogo al proprio popolo, interrogandolo in profondità sul “che fare” per dare vita a un'alternativa culturale in grado di indirizzare le riforme di cui c'è bisogno per rendere l'Italia un paese vivibile e avanzato, attivo nella costruzione complessiva dell'Europa.

Come pensa Vendola di recuperare il consenso perduto dalla sinistra nelle regioni del Nord Italia?

Per prima cosa credo che a Vendola prema creare un frame di “sincerità”: si va verso una divisione politica dell'Italia? Cosa significherebbe smembrare il nostro Paese? C'è la possibilità di un rilancio dell'idea “Italia?”. È chiaro che inizialmente ciò vuol dire guardare bene al Sud, ai suoi deficit e ai suoi punti a favore. Ma immediatamente dopo bisogna passare a politiche di profonda innovazione che coinvolgano i soggetti attivi del centro-nord, proponendo un nuovo patto fondato su un federalismo condiviso, soprattutto culturalmente.

Chi è l'elettore di Vendola oggi, chi potrebbe esserlo nel 2013?

Oggi il suo elettorato è soprattutto giovanile, ma nei flussi elettorali pugliesi non si è potuto non riscontrare un appeal verso il voto femminile e verso quello anziano, colpiti dalla diversità del discorso di Vendola rispetto alla comunicazione degli altri leader e dal riscontro con le politiche operate. Credo che una dinamica del genere potrebbe innescarsi anche in occasione di una campagna elettorale nazionale.

www.ffwebmagazine.it 27 luglio 2010

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