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lunedì 29 novembre 2010

WIKILEAKS, prime indiscrezioni: la diplomazia mondiale trema.


28/11/2010
00:10 - La Russia e le agenzie governative si servono dei boss della mafia per effettuare diverse operazioni. La Russia viene definita "virtualmente uno stato della mafia".

21:57 - Il segretario di Stato americano, Hillary Clinton, ha chiesto all'inizio di quest'anno alle ambasciate americane a Roma e Mosca informazioni su eventuali "investimenti personali" dei premier Silvio Berlusconi e Vladimir Putin che possano condizionare le politiche estere o economiche dei rispettivi paesi.

21:54 - In un dispaccio del 13 maggio 2009, l'ambasciata di Tel Aviv informava che il capo del Mossad israeliano, il maggiore generale Amos Yadlin, aveva fornito ai diplomatici Usa una relazione dettagliata sullo stato del programma nucleare iraniano. Tra le altre cose, aveva affermato che "Israele non è nella posizione di sottostimare l'Iran ed essere colto di sorpresa come è successo agli Usa l'11 settembre 2001"21:45 - Nel 2007, l'ambasciata Usa di Ankara spediva una relazione dettagliata sulla "agenda islamica occulta" del partito di Erdogan (Akp), la possibilità cioè che conquistata la presidenza, il premierato e la maggioranza in parlamento, l'Akp introducesse la Sharia.

21:15 - Incontro del 28 gennaio 2009 tra l'ambasciatore olandese, quello russo e il consiglieri politico americano dell'ambasciata di Riyadh con il principe Turki Al-Kabeer - sottosegretario degli Esteri sauditi. Il principe Turki mette in guardia dal pericolo nucleare iraniano e avverte: "Non possiamo tollerare una supremazia dell'Iran nella regione".

21:05 - L'addetta al commercio dell'ambasciata Usa in Italia, Elisabeth Dibble: "Berlusconi vanitoso e incapace".

21:00 - Occhi puntati su Ahmed Wali Karzai, il fratellastro del presidente afgano Hamid Karzai, "un corrotto e trafficante di stupefacenti". "Sembra non capire il livello di conoscenza che abbiamo delle sue attività. Dobbiamo monitoralo attentamente e in modo chiaro, inviandogli un messaggio chiaro".

20:55 - Il Politburo cinese orchestrò l'intrusione nei sistemi informatici di Google in Cina. Un contatto cinese informò l'ambasciata americana a gennaio. L'attacco informatico era parte di una campagna coordinata da figure del governo ed eseguita da esperti pirati reclutati dal governo cinese.

20:40 - Durante l'incontro di Frattini con il Segretario della Difesa Usa Robert Gates del 12 febbraio 2010 a Roma, il ministro degli Esteri italiano esprime la sua frustrazione per il "doppio gioco" della Turchia nei confronti dell'Europa e dell'Iran. Questo è quanto si legge da un estratto di un cable dell'ambasciata americana di Roma: "He (ndr Frattini) expressed particular frustration with Ankara's "double game" of outreach to both Europe and Iran".

19:48 - The Guardian rivela: gli alleati arabi degli Stati Uniti - tra cui il re saudita Abdullah bin Abd al-Aziz - spingevano per un attacco aereo contro l'Iran. Inoltre sempre secondo quanto svelato dal quotidiano inglese e anche dal sito online dello Spiegel, il Segretario di Stato Usa Hillary Clinton avrebbe dato istruzioni per spiare i i vertici delle Nazioni Unite, tra cui lo stesso Segretario generale Ban Ki-moon.

19:35 - La Casa Bianca condanna fermamente la diffusione dei documenti. Lo dichiara il portavoce della Presidenza Robert Gibbs.
Per il Pentagono la pubblicazione dei files è un atto "incosciente".

19:30 - Il Nyt, The Guardian ed El Pais pubblicano i file di Wikileaks. Nel 2009 dall'ambasciata di via Veneto si segnala la straordinaria vicinanza di Berlusconi a Putin, con scambi di "doni sontuosi", "contratti energetici lucrativi" e ancora che "Berlusconi sembra essere sempre più il megafono di Putin in Europa"

18:00 - Per il ministro degli Esteri Franco Frattini, le rivelazioni di Wikileaks, che saranno pubblicate a partire dalle 22:30, "faranno saltare tutti i rapporti di fiducia tra gli Stati". "Sarà l'11 settembre della diplomazia mondiale". Julian Assange, il responsabile del sito internet Wikileaks.org ha passato i contenuti di circa 250 mila cable (telegrammi) e mail del Dipatimento di Stato Usa in anteprima al Nyt, El Pais e Der Spiegel. Proprio dalla copertina del settimanale tedesco, in edicola da domani in Germania, ma già in vendita a Basilea in Svizzera, si apprendono le prime indicrezioni rilanciate dal sito Owni.fr e dal twitterist Symor Jenkins:

Obama preferisce volgere il suo sguardo all'Oriente più che all'Occidente;
il presidente degli Stati Uniti non ha particolari emozioni nei confronti dell'Europa dal momento che vede il mondo, sostanzialmente, come un confronto tra due superpotenze, mentre l'Unione Europea ricoprirebbe solo un ruolo secondario.

E poi ci sono i giudizi su alcuni leader mondiali: il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad sarebbe il novello Hitler, il francese Nicolas Sarkozy "un imperatore nudo", il presidente afgano Hamid Karzai è etichettato come un uomo "impossessato dalla paranoia", sulla coppia russa Medvedev-Putin si dice che il primo sia un costante "indeciso", mentre il secondo è il vero "maschio alfa", mentre il presidente del consiglio italiano, Silvio Berlusconi viene associato a "wild parties", festini selvaggi. Del cancelliere tedesco Angela Merkel si dice che sia scarsamente creativa e non avvezza al rischio. Inoltre "una gola profonda" del governo tedesco - pare appartenga ai liberali del Fdp - gli Stati Uniti "sono meglio informati dei segreti della politica tedesca più di quanto non lo siano gli stessi politici di Berlino".

da PeaceReporter

9 Febbraio pro-life? Dimostrazione di non laicità del nostro governo

di Alessandro Consonni
Amici, il nostro governo ha dimostrato ancora una volta, la propria non laicità e la dipendenza totale dalla politica Cattolica indicando nel 9 Febbraio la giornata dedicata pro-life !?

Il governo torna a offendere la memoria di Eluana Englaro. Venerdì infatti il Consiglio dei ministri ha approvato l’istituzione per il 9 febbraio, data della morte di Eluana, della «giornata nazionale degli stati vegetativi». Due anni dopo la scomparsa della giovane, il prossimo 9 febbraio si terrà dunque la prima giornata dedicata ai malati e alla famiglie che, legittimamente, scelgono il percorso opposto rispetto a quello della famiglia Englaro. Ed è proprio nella scelta di quella data che si coglie lo spirito ideologico, e offensivo, del governo. Che già era entrato a gamba tesa nella vicenda con il decreto con cui palazzo Chigi cercò di fermare la decisione della magistratura, fermato solo dalla saggezza del Quirinale che negò la propria firma.Da l’Unità di oggi. L’ultimo oltraggio a Eluana: 9 febbraio giornata pro-life

Questa è l’ennesima dimostrazione che il nostro Paese non sarà mai libero ed indipendente dalla Stato della Chiesa!

Lo Stato Vaticano è sempre presente ed attivo all’interno delle nostra Camera e Senato con la propria mafiosa cattolica influenza! Questa data, 9 febbraio, concomitante con la scomparsa di Eluana Englaro, titolata come giornata pro-live ne è la palese dimostrazione! L’Italia è oppressa dall’influenza e dalla demagogia Cattolica che condiziona qualsiasi legislazione laica!
Questa situazione politico istituzionale fa si che il nostro Paese non sia governato con una morale laica ma da principi integralisti e fondamentalisti simili a quelli di Paesi arcaici terzomondisti !!!

Il fondamentalismo Cattolico è da sempre per il nostro Paese una metastasi cancerogena incurabile che ha drammaticamente rallentato l’evoluzione di un’Italia che laica non è mai stata per proprio espresso volere! Nel nostro Paese i Cattolici Cristiani governano da 2010 anni per espressa volontà di un popolo che non vuole conoscere il significato di laicità!
L’Italia è un popolo Cattolico (sepolcri imbiancati) che vive e si comporta in maniera pagana, ma disconosce i principi laici del paganesimo!

Un’Italia è governata da Cattolici bigotti che rubano, divorziano e bestemmiano, che per opportunismo, pregiudizio ed ignoranza, ignorano appunto l’importanza del governare laicamente con principi morali civili che nulla hanno a che vedere con la religione monoteista Cristiana fondamentalista !

Quando il nostro Paese scinderà nettamente lo Stato Italiano dalla sodomizzante dipendenza di Santa Romana Chiesa,
solo allora inizierà un’evoluzione ed una rinascita culturale illuminata moderna ed innovativa per un nuovo rinascimento !!!

Occorreranno purtroppo, molte generazioni ancora prima che, pregiudizio e fondamentalismo religioso, liberino questa povera l’Italia da integralismo e bigotta ignoranza feudale, a favore di una pagana democrazia laica indipendente !!!
Pazienza, al 90% degli Italiani va bene così !!! Mi inchino alle regole della democrazia cattolica !!!

da Reset-italia

Enrico Brizzi - La vita quotidiana in Italia ai tempi del Silvio


di Marco Maschietto

Nel 2008 Enrico Brizzi ci aveva accompagnato, con il suo “La vita quotidiana a Bologna ai tempi di Vasco” (Laterza, 2008), dentro le trasformazioni e le metamorfosi della sua città.
Bologna viene raccontata come mai era stato fatto prima.
Ora, inverno 2010, è tempo di allargare lo sguardo all'Italia per capire com'è cambiata, come siamo cambiati noi e com'è cambiata l'idea che abbiamo della televisione.
Perché raccontare gli ultimi 30 anni di storia italiana significa, voglia o no, seguire le evoluzioni di quel fenomenale elettrodomestico che ha assunto, con il passare degli anni, un'importanza straordinaria diventando IL mezzo di comunicazione per eccellenza.La televisione. Ovvero colei che è riuscita ad orientare e plasmare le preferenze della gente, a rendere celebri e famosi perfetti sconosciuti venuti da chissà dove, a conficcarci nel cervello luoghi comuni, a farci ripetere come macchinette i tormentoni, ad eleggere superficialità e frivolezza come nuove divinità. Rapidità, velocità di consumo, minimo sforzo. Il focolare domestico che chiede solo di essere alimentato e che senza fatica irradia, scalda, illumina e poi accieca.
E poi c'è lui. Silvio, anzi “Il Silvio”. La sua ascesa, il suo trionfo ed una sua presunta fine.
Questo ci narra, con estrema fluidità e leggerezza, Enrico Brizzi con il suo “La vita quotidiana in Italia ai tempi del Silvio” uscito ad ottobre per la collana Contromano di Laterza.
(Piccola parentesi: questi si sono inventati un genere nuovo che funziona da dio. Vagamente definibile come “narrazione contemporanea”. Per i veneti si consiglia la lettura di “Bea Vita!” di Romolo Bugaro. Eccezionale.)
È importante sottolineare fin da subito quello che, a tutti gli effetti, risulta essere il punto di forza di questo lavoro. Innanzi tutto non ci troviamo davanti a un “mattonazzo” sulle malefatte, gli inciuci, le manovre politiche oscure del Silvio. Di questi ne escono a bizzeffe. Sempre più dettagliati, sempre più precisi, sempre più specialistici e quindi sempre più “mattonazzi".
Brizzi ha scritto un libro ironico, con un linguaggio lontano da tecnicismi, semplice e diretto. Ha avuto la capacità di raffigurare in maniera dettagliata cos'ha significato crescere con un modello culturale in profonda trasformazione e diffuso a colpi di format televisivi. È la storia di un bombardamento mediatico senza precedenti. È la storia comune a varie generazione cresciute a pane ed etere.
Ce la racconta da una posizione interna, come osservatore attivo e come parte del meccanismo in cui non esiste più un dentro e un fuori. Ha visto e vissuto quello di cui ci parla. Ha subito sulla propria pelle le trasformazioni culturali e di costume dettate dalla televisione:
ha presentato il suo “Jack Frusciante” in TV al Costanzo Show. Non certo una bella esperienza, ma pur sempre un'esperienza.
A metà anni '90 ha partecipato alla creazione di un programma televisivo, Supergiovane, sotto la supervisione di un Carlo Freccero fresco fresco della carica di direttore di Rai 2. Un programma che doveva essere spumeggiante: “Un nuovo contenitore per i giovani, pieno di scambi d'opinione e musica dal vivo”. Tutto saltò “per colpa” di un prete, ma Brizzi, in questa occasione, imparò che “se qualcosa in televisione non funziona, occorre trovare all'istante un capro espiatorio”.
Ancora: “Nell'autunno del '98 non conoscevo più la paura: andai a sottovoce, da Gigi Marzullo”.
Nel 1999 partecipa a San Remo come giurato di qualità. Roba pesa: con lui, fra gli altri, Morricone e la Pivano. Eccetera eccetera...
Insomma, anche per lui non c'è stata via di scampo. E si presenta proprio così.
Una delle cose più interessanti che si possono trovare all'interno di questo libro è la ricerca dell'interpretazione del dato storico dentro il dato dell'esperienza personale. Non certo una cosa nuova, ma Brizzi ci riesce perfettamente.
Ai vari Pertini, Berlinguer, Craxi, sono alternati, da un lato, trasmissioni come Non è la Rai, Drive In, Supergulp, dall'altro gli incontri con gli amici e la sua attività di scrittore.
C'è, fra i tanti, Iuri Giacobbi la cui parabola, che parte dal sottoproletariato e arriva dritta dritta fra le braccia della Lega, è rappresentativa di una grossa fetta d'Italia. Brizzi se lo ritrova, dopo tanti anni, davanti ad una tabaccheria. Il suo amico è furioso e fresco di pestaggio ai danni di un “talebano” lavavetri colpevole di avergli insozzato il parabrezza. Brizzi considera: “L'Italia del Silvio non era un paese per fessi e Iuri si era ritagliato la sua fettina di benessere: era passato dalla vendita di prodotti per il dimagrimento all'attività di promotore finanziario”.
Verso la fine di questo lungo viaggio, dagli anni '80 fino al “papi” nazionale, arriva una boccata d'aria fresca e di insperata speranza. Arriverà un'altra primavera? Sembra di sì. “Non si fermerà l'amore che nasce sull'erba tenera, non si spegnerà la forza delle madri, né l'amicizia più forte di ogni legge. L'Italia sarà sempre l'Italia, con Silvio o senza, e questa è forse l'unica rivincita che il paese reale saprà prendersi ai danni del leader.” Poi arriva, spietata, una precisazione: “Che faccia avremo dopo il Silvio, e con quale voce parleremo, però, possiamo solo provare a immaginarlo”.
Dentro questo libro ci si possono trovare un sacco di cose.
Molte sono state dimenticate. E se sono state dimenticate è perché siamo cambiati. Probabilmente senza che ce ne accorgessimo.
Fa riflettere!
Fra i denti vien da dire che son davvero anni di merda. Detto questo...gambe in spalla e camminare.

da GlobalProject

mercoledì 24 novembre 2010

No Gelmini, il futuro è adesso - Proteste in tutta Italia da Padova a Palermo


Mobilitazioni, agitazioni in tutte le città. Roma: Studenti varcano portone del Senato, lancio di uova contro vetrate. La polizia carica nuovamente, mentre gli studenti provano ad arrivare alla sede del Pdl. Ancora in stato di fermo due studenti



venerdì 19 novembre 2010

La politica per piacere


-Nardò- Questo è S.E.L. : il piacere di fare politica per il piacere di farlo. perché abbiamo a cuore il benessere nostro, dove 'nostro' allude alla comunità della quale siamo parte, individui sociali dell'universo, micro o macro che sia : neritini salentini pugliesi meridionali italiani mediterranei ed europei, di questo mondo di questa terra, del tempo che viviamo che è già passato e non ancora futuro. ogni dimensione e ogni categoria ci interessa, ogni questione e ogni situazione ci interroga, in ogni 'storia' ci sentiamo coinvolti, alla ricerca di risposte di azione concreta, coerenti con i principi che costituiscono la nostra identità e il nostro specifico : sinistra ecologia libertà.

sicché siamo in festa, perché sel è quel partito che volevamo aspettavamo e
abbiamo contribuito a far nascere, è la possibilità di tradurre in buona
pratica un modello di vita, una somma di principi che tendono a un fine
eticamente (prima che politicamente) corretto : il benessere di tutte e di
tutti.

in ogni battesimo che si rispetti fondamentale è l'imposizione del nome, che
il circolo neritino di sel ha scelto insolito, inusuale : non il riferimento a
'una' persona, bensì una data, 'noveaprile', volendo così alludere a un
movimento di popolo generoso, unito in un'impresa epica : conquistare una vita
migliore per tutti adesso.

il circolo 'noveaprile' di nardò invita tutti alla sua festa del 20 e 21
novembre : due giorni di incontro dibattito riflessione cinema arte musica
convivialità gioco e allegria...perché, meglio felici, no?

il circolo sel 'noveaprile' - Nardò

venerdì 12 novembre 2010

Lecce: Mobilitazione popolare di controllo e vigilanza democratica e antifascista

In una nota inoltrata a tutti gli organi di stampa, la "Fabbrica di Nichi" di Lecce, unitamente a tante altre associazioni cittadine, invita tutti ad aderire al presidio di vigilanza democratica e antifascista che si terrà sabato 13 novembre alle ore 17.00, presso l'Hotel Tiziano di Lecce;

-LECCE- Abbiamo avuto notizia che sabato 13 novembre alle ore 17.00, presso l'Hotel Tiziano di Lecce, Casa Pound e Blocco Studentesco, due organizzazioni giovanili di estrema destra che si autodefiniscono l'avanguardia del "Fascismo del Terzo Millennio", terranno un incontro al quale parteciperanno Francesco Polacchi, uno tra i principali responsabili degli scontri di Piazza Navona del 30 novembre 2008, e - in qualità di relatrice - l'Assessore alla Cultura nonchè Vice Presidente della Provincia di Lecce, Simona Manca. Aldilà dell'opportunità di ospitare nella nostra città un "evento" del genere, riteniamo estremamente grave che una rappresentante delle Istituzioni promuova e partecipi a un'iniziativa pubblica, la cui matrice e le cui finalità siano così marcatamente anti-democratiche. La Fabbrica di Nichi di Lecce, unitamente a tante altre associazioni cittadine, invita tutti ad aderire al presidio di vigilanza democratica e antifascista che si terrà, alla stessa ora, davanti all'Hotel Tiziano.

"La fabbrica di Nichi" - Lecce

mercoledì 10 novembre 2010

L'AQUILA CONTESTA IL SULTANO

FABRIZIO DE ANDRE' - CARLO MARTELLO


FABRIZIO DE ANDRE' - CARLO MARTELLO
Re Carlo tornava dalla guerra
lo accoglie la sua terra
cingendolo d'allor

al sol della calda primavera
lampeggia l'armatura
del sire vincitor

il sangue del principe del Moro
arrossano il ciniero
d'identico color

ma più che del corpo le ferite
da Carlo son sentite
le bramosie d'amor

"se ansia di gloria e sete d'onore
spegne la guerra al vincitore
non ti concede un momento per fare all'amore

chi poi impone alla sposa soave di castità
la cintura in me grave
in battaglia può correre il rischio di perder la chiave"

così si lamenta il Re cristiano
s'inchina intorno il grano
gli son corona i fior

lo specchi di chiara fontanella
riflette fiero in sella
dei Mori il vincitor

Quand'ecco nell'acqua si compone
mirabile visione
il simbolo d'amor

nel folto di lunghe trecce bionde
il seno si confonde
ignudo in pieno sol

"Mai non fu vista cosa più bella
mai io non colsi siffatta pulzella"
disse Re Carlo scendendo veloce di sella

"De' cavaliere non v'accostate
già d'altri è gaudio quel che cercate
ad altra più facile fonte la sete calmate"

Sorpreso da un dire sì deciso
sentendosi deriso
Re Carlo s'arrestò

ma più dell'onor potè il digiuno
fremente l'elmo bruno
il sire si levò

codesta era l'arma sua segreta
da Carlo spesso usata
in gran difficoltà

alla donna apparve un gran nasone
e un volto da caprone
ma era sua maestà

"Se voi non foste il mio sovrano"
Carlo si sfila il pesante spadone
"non celerei il disio di fuggirvi lontano,

ma poiché siete il mio signore"
Carlo si toglie l'intero gabbione
"debbo concedermi spoglia ad ogni pudore"

Cavaliere egli era assai valente
ed anche in quel frangente
d'onor si ricoprì

e giunto alla fin della tenzone
incerto sull'arcione
tentò di risalir

veloce lo arpiona la pulzella
repente la parcella
presenta al suo signor

"Beh proprio perché voi siete il sire
fan cinquemila lire
è un prezzo di favor"

"E' mai possibile o porco di un cane
che le avventure in codesto reame
debban risolversi tutte con grandi puttane,

anche sul prezzo c'è poi da ridire
ben mi ricordo che pria di partire
v'eran tariffe inferiori alle tremila lire"

Ciò detto agì da gran cialtrone
con balzo da leone
in sella si lanciò

frustando il cavallo come un ciuco
fra i glicini e il sambuco
il Re si dileguò

Re Carlo tornava dalla guerra
lo accoglie la sua terra
cingendolo d'allor

al sol della calda primavera
lampeggia l'armatura
del sire vincitor


giovedì 4 novembre 2010

Il 4 novembre per i caduti in guerra.


Nardò: SEL abbandona la cerimonia, ma non il ricordo dei caduti e delle vittime civili;

Il 21 ottobre u. s. , è stata fatta pervenire una lettera al nostro rappresentante politico, del circolo " noveaprile " di Sinistra ecologia e Libertà di Nardò, da parte del Commissario Prefettizio dove si invitava la nostra compagine politica a partecipare alla cerimonia del 4 novembre di commemorazione dedicata al perenne ricordo dei caduti in guerra.
Una nostra delegazione accogliendo l' invito aveva deciso di aderire.

Inoltre, partecipando a nome del partito e non a titolo personale si è pensato di
portare la nostra bandiera listata a lutto, cioè arrotolata e con un
nastro nero come segno evidente della solennità del momento. Giunti sul luogo della celebrazione siamo stati sollecitati dalle forze dell' ordine a disfarci della nostra bandiera.
Il fatto increscioso ha provocato come reazione quella di abbandonare tale cerimonia.
Ciò che ci preme sollecitare all' attenzione della nostra comunità è che il 4
di novembre non rappresenta solo la festa delle forze armate ma ANCHE il ricordo dei
nostri caduti.
Noi ripudiamo tutte le guerre ma al ricordo dei caduti,come delle vittime civili, non
abdichiamo.
Non abdichiamo neanche alla nostra bandiera.

Circolo "nove aprile" Nardò

Nardò sommersa...... il giorno dopo

Documento fotografico delle conseguenze del nubifragio della notte del 2 novembre 2010 a Nardò. Danni a commercianti e privati cittadini.




Foto di Giovanni Malacari

martedì 2 novembre 2010

INNO ALLA VITA

L' immobilismo dei giovani è il principale agente che cagiona al blocco conservatore la proprietà della vita, propria ed altrui. Si assiste inerti al ballo del potere e ci si isola nei consumi, nelle droghe e nell' alcool. La casa del popolo dei giovani più che da sentimenti è abitata da oggetti che alienano dalla cosa pubblica e ammorbano le giovani menti in un poltrire che mortifica la vita.
I moderni intrattenimenti virtuali e le macchine sostituiscono l' amore e dipingono la solitudine come un luogo accogliente ed appagante. Ma è l' apparenza vestita di modernità che ci inchioda a processi di scollamento dal vivere aggregato.
Il continuo " nascondino " è il pane di questa gioventù che d' inverso dovrebbe esplodere di processi di espansione ed amalgama, integrazione, emancipazione ed unità.
Tutti assistiamo al volgare penetrare del metodo mediatico; e da protagonisti della nostra vita deleghiamo quella al " gran manovratore " . La nostra vita passa in mano ad altri e da coglioni viviamo nel circuito virtuale senza irrompere nei meandri del presente.
Conosco certi che parlano come la televisione: dov'è finita la loro anima, la loro personalità, la loro vita ?
Fratello mio svegliati!
Rompiamo questo muro di apatia e di disimpegno e veniamoci a trovare, prendiamo le nostre vite e mettimole al centro della politica. Soffiamo il vento della ribellione e partecipiamo alla costruzione del riscatto.
Non è tempo di nascondersi ma, di schierarsi, dichiararsi, discutere, aniamrsi e lottare.

La partecipazione è il vero inno alla vita!!

Angelo Cleopazzo

Le condizioni carcerarie in Italia

La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha recentemente condannato l’Italia per trattamenti disumani e degradanti a cui sono sottoposti i detenuti nel nostro Paese.
Tutti quelli che pensano che il carcere sia un male necessario, specialmente questo tipo di prigione che c’è in Italia, sono come coloro che pensavano che era il sole che girava intorno alla terra.
Il carcere, in qualsiasi parte del mondo, non dà risposte, il carcere è una non risposta.
Non si dovrebbe andare in carcere, ma se ci si va, non si dovrebbe trovare un luogo disumano e fuorilegge, come nelle patrie galere italiane.
Un luogo dove le persone vengono rinchiuse come in un canile e spesso abbandonate a se stesse.
La pena, in qualsiasi parte del mondo, non dovrebbe produrre vendetta, ma perseguire il fine di riparare e riconciliare.
Solo un carcere aperto e rispettoso della legalità potrebbe restituire alla società cittadini migliori.
Invece le prigioni in Italia, settimo paese più industriale e avanzato nel mondo, produce solo sofferenza, ingiustizia e nuovi detenuti.
Ed è il posto dei poveri, dei tossicodipendenti, degli extracomunitari e degli avanzi della società.
Inoltre, per i detenuti sottoposti al regime di tortura del 41 bis, è anche il luogo dove gli esseri umani trascorrono anni e anni della loro vita senza vivere.
I prigionieri sottoposti a questo regime rimangono chiusi in cella nell’inattività, nella noia, nella mancanza di qualsiasi contatto con il mondo esterno, ventidue ore su ventiquattro.
I detenuti sottoposti al “carcere duro” non possono abbracciare e toccare i propri familiari, alcuni anche da diciotto anni.
Vivono in un sostanziale isolamento e con una barriera di plastica nelle loro finestre per impedire loro di vedere il cielo, le stelle e la luna.
Il carcere nel nostro paese produce morte ed è altissimo il numero dei detenuti che per non soffrire più, o perché amano troppo la vita, se la tolgono, più di 50 dall’inizio di quest’anno.
E poi solo in Italia, non in Europa e non nel resto del mondo, esiste una pena che non finisce mai: “La Pena di Morte Viva”, l’ergastolo ostativo a qualsiasi beneficio, se al tuo posto non metti un altro in galera
Niente è più crudele di una pena che non finirà mai, perché questo tipo di ergastolo uccide una persona in maniera disumana.
L’ergastolano italiano ostativo ha solo la possibilità di soffrire, invecchiare e morire.
E non avere più futuro è molto peggio di non avere vita, perché nessuno può vivere senza avere la speranza di libertà.
Non può una persona essere colpevole per sempre.
È inumano che una persona continui a essere punita per un reato che ha commesso venti/trenta anni prima
I sogni nei carceri muoiono. E spesso muoiono prima i prigionieri che riescono ancora a sognare, perché è l’unico modo che hanno per realizzare i loro sogni.

Carmelo Musumeci
Carcere Spoleto, novembre 2010