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domenica 10 gennaio 2010

Boccia-Vendola: l'incontro finisce in un nulla di fatto


Si sono visti per tutto il pomeriggio fino alle 21 circa della serata in zona Borgo Antico. Incontro quasi segreto, trapelato in un secondo momento, quello tra il governatore Nichi Vendola e il candidato del Pd Francesco Boccia. I due 'contendenti' erano accompagnati dal portavoce regionale di SeL Nicola Fratoianni e dal segretario pugliese del Pd Sergio Blasi.

Incontro fermo e senza molto spazio alla cordialità e alle formalità. Momento utile per "una discussione franca, lunga e utile, perchè il confronto è sempre utile, ma senza passi in avanti" secondo Fratoianni. Lungo ma infruttuoso, appunto. Se qualcuno si aspettava il passo indietro di uno dei due, si sbagliava di grosso. Nichi Vendola e Francesco Boccia sono e rimangono sulle proprie posizioni.
"Boccia ha chiesto nuovamente a Vendola di aderire alla sua coalizione", continua Fratoianni, "e Nichi ha riproposto la sua richiesta di andare alle primarie per non spaccare il centrosinistra". Ma nulla.
Le consultazioni popolari non servono a tenere in piedi l'accordo con il partito di Casini. Che non accetterà mai di sostenere Vendola. Così, il 'mandato esplorativo' può ritenersi concluso, così come probabilmente ogni possibilità di dialogo.

Dunque, al momento, la palla sembra di nuovo nelle mani del Pd che domani dovrebbe rilanciare la riunione della propria assemblea regionale per decidere il da farsi. Il parlamentino pugliese, a quanto si è capito, dovrebbe riunirsi venerdì o sabato della prossima settimana. "Il tema alla fine del mandato esplorativo è chiaro ed evidente", ha ribadito Francesco Boccia, "la costruzione di una nuova coalizione che va da sinistra all'Udc. Su questa proposta si esprimerà nei prossimi giorni il Pd".

Vendola, dunque resta al momento, l'unico candidato certo che intende sfidare alla regione il centrodestra, che oggi ha partorito il nome di Antonio Distaso, probabilmente solo un candidato civetta.

http://www.barilive.it/news/news.aspx?idnews=15906

Roma: cariche della polizia al presidio in solidarietà con i migranti di Rosarno


La protesta in solidarietà con i migranti vittime del razzismo (di stato e non solo) a Rosarno

Ieri pomeriggio a Roma alcune centinaia di migranti e antirazzisti, studenti e attivisti dei centri sociali si sono dati appuntamento all'Esquilino, a poche centinaia di metri dal Viminale, per esprimere una forte indignazione rispetto alle politiche razziste di questo governo e per portare solidarietà ai migranti di Rosarno, al centro in questi giorni di un inquietante e gravissimo episodio di razzismo.
Quando circa trecento manifestanti hanno tentato di raggiungere pacificamente in corteo il Viminale per esprimere dissenso rispetto al ministro razzista Maroni la polizia, in assetto antisommossa ha tentato di fermare il corteo. A quel punto centinaia di persone hanno aggirato il blocco di celerini e carabinieri correndo in maniera spontanea e selvaggia per alcune centinaia di metri.

La polizia ha iniziato a manganellare violentemente i manifestanti e ha poi effettuato una violenta carica per circa un centinaio di metri. Diversi sono i contusi a causa della violenza delle forze dell'ordine.

Il corteo è poi ripartito verso piazza Vittorio sciogliendosi a San Lorenzo, dopo aver attraversato le vie del quartiere denunciando il razzismo di stato e quello diffuso che abbiamo visto in maniera estremamente pesante dispiegarsi per le strade di Rosarno.

Un razzismo fatto di ronde, C.I.E. e leggi di questo come di altri precedenti governi, un razzismo diffuso che oggi in Italia abbiamo tutti il compito, etico e politico, di smascherare, combattere, sconfiggere.

Mentre ci giungono notizie di ronde di cittadini alla ricerca di immigrati a Rosarno, diventa esplicito il disegno razzista di questo governo: il problema è la troppa tolleranza, dice Maroni.

Abbiamo oggi voluto esprimere rabbia e indignazione per quanto sta accadendo, ma non ci fermeremo, continueremo a mobilitarci contro il nuovo razzismo, quello peggiore, perchè nessuno, o quasi, ha il coraggiodi nominarlo come tale.

da GlobalProject