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mercoledì 10 febbraio 2010

Puglia: conclusa legislatura Vendola, stabilizzati 8mila precari

Sanità: controlli più severi nei confronti dei privati; stabilizzati a tempo indeterminato quasi 8mila lavoratori

La notte scorsa il Consiglio Regionale della Puglia ha approvato, dopo una lunga maratona durata quasi 48 ore, il pacchetto “Omnibus”, contenente numerose norme riguardanti la sanità della regione.

L’approvazione del pacchetto, decisa dai voti della maggioranza (Partito Democratico, Italia dei Valori, Federazione della Sinistra, SeL), pone fine alla legislatura di Vendola, che il governatore uscente ha concluso stringendo la mano a Rocco Palese, suo avversario, insieme a Adriana Poli Bortone, per le prossime elezioni regionali.

Tra le norme più importanti approvate sono presenti controlli più severi nei confronti dei privati che vogliono entrare nel mondo della sanità, tagli a diverse tariffe, un’azione di monitoraggio sugli innesti di protesi, procedura intorno a cui ruotava lo “scandalo Tarantino” scoppiato in estate dopo l’evoluzione del caso D’Addario-Berlusconi, e, soprattutto, la stabilizzazione a tempo indeterminato di quasi 8mila lavoratori che, fino ad oggi, avevano lavorato nel settore della sanità con contratti a tempo determinato.
Un risultato importante che mette in luce un problema di carattere nazionale, legato all’esistenza della Legge 30 Biagi-Maroni, che coinvolge milioni di giovani precari costretti a lavorare in condizioni di schiavismo o a rimanere per anni nel medesimo posto di lavoro venendo però ogni anno licenziati e subito riassunti (come accade nel mondo della scuola) per evitare di dar loro i diritti propri dei lavoratori a tempo determinato.

“Per noi – ha detto il governatore Vendola, a margine della votazione – la lotta alla precarietà è stata una stella cometa. Ci sono famiglie che vivono con il cappio al collo di un contratto a tempo determinato [...] È stato un piacere condividere questi cinque anni con Palese e con i consiglieri di maggioranza e opposizione. Abbiamo cercato di essere classe dirigente e qualche volta ci siamo riusciti”
“Ora – ha aggiunto, riferendosi alla sanità – possiamo controllare di più e meglio. Non abbiamo avuto la bacchetta magica. Il mio rimpianto? Non essere riuscito ad aiutare chi era caduto e non poteva rialzarsi, stretto tra l’emergenza e la programmazione”.

“Con piacere ho stretto la mano – ha commentato il candidato PdL – e mi auguro di continuare a farlo in campagna elettorale. Ciò non toglie che noi pugliesi tiriamo un sospiro di sollievo per la fine di questa legislatura”.
Spazio, ora, alla campagna elettorale, che vedrà i tre contendenti impegnati fino al 28 marzo. In attesa di capire se il centrodestra arriverà davvero diviso al voto o se, alla fine, il PdL riuscirà a convincere la Poli Bortone e l’Udc a convergere su Palese.

L’ultimo sondaggio (28 gennaio, Crespi Ricerche) vedeva Vendola al 42%, Palese al 39% e la Poli Bortone al 19%.


www.newnotizie.it

GUERRE CLIMATICHE


Ci è stata segnalata una notizia veramente sconvolgente. Non sappiamo quanto sia vera o attendibile ma leggete e commentate. Rimarrete scioccati.

LA COLONIZZAZIONE DI HAITI

E'iniziata la colonizzazione di Haiti,prima è stata distrutta,;hanno provocato un terremoto tramite la tecnologia H.A.A.R.P.,adesso la ricostruiranno,e il fantoccio Obama ha scelto Bush e Clinton per gestire gli aiuti alla popolazione locale.
Avesse scelto Jack lo squartatore gli abitanti erano più al sicuro!
Quindi aspettiamoci ricostruzioni da parte del gruppo Carlyle o associati e prestiti dal FMI e dalla Banca Mondiale,tanto per rendere ancora più schiavi gli Haitiani...

Cos'è HAARP?
Presso Gakona, circa 200 km a Nord-Est del Golfo del Principe Guglielmo, un terreno di proprietà del Dipartimento della Difesa USA fu scelto il 18 ottobre 1993 da funzionari dell’Air Force e a partire dall’anno seguente venne disseminato di piloni d’alluminio alti 22 metri, il cui numero è cresciuto di anno in anno fino ad arrivare a 180. Ognuno di questi piloni porta doppie antenne a dipoli incrociati, una coppia per la «banda bassa» da 2.8 a 7 MegaHerz e l’altra per la «banda alta» da 7 fino 10 MegaHerz.

Tali antenne sono capaci di trasmettere onde ad alta frequenza fino a quote di 350Km, grazie alla loro grande potenza. A pieno regime, l’impianto richiede 3.6 MegaWatt (la potenza di 100 automobili), assicurati da 6 generatori azionati da altrettanti motori diesel da 3600 cavalli l’uno. Scopo ufficiale di queste installazioni è studiare la ionosfera per migliorare le telecomunicazioni. Come si sa, questo strato è composto da materia rarefatta allo stato di plasma, cioè di particelle cariche (ioni), e ha la proprietà di riflettere verso terra le onde hertziane, in particolare nelle ore notturne. (In questo processo sono molto d'aiuto le scie chimiche...)E’ per questo, ad esempio, che di notte ci è possibile ascoltare alla radio le stazioni AM di molti Paesi stranieri, dato che la riflessione ionosferica permette ai segnali di scavalcare la curvatura terrestre.

Secondo lo stesso principio è plausibile che le irradiazioni delle antenne HAARP possano rimbalzare fino a colpire gli strati bassi dell’atmosfera sopra un Paese distante migliaia di chilometri. Ed interferire quindi con i fenomeni meteorologici. Un uso militare dell’HAARP è ammesso dalla Federazione Scienziati Americani. Un uso, tuttavia, non distruttivo, ma solo di ricognizione. Modulando i segnali in frequenze bassissime, cioè onde ELF o VLF, si potrebbe «vedere ciò che succede nel sottosuolo, individuando bunker, silos di missili, e altre installazioni sotterranee di Stati avversi. Al di là di ciò, la «guerra ecologica» appare terribilmente possibile da oltre vent’anni.

Già nel 1976 l’Enciclopedia Militare Sovietica ventilava il rischio che gli Stati Uniti, per via elettromagnetica o per via astronautica, potessero modificare il clima dell’Eurasia lacerando lo strato di ozono sopra l’URSS. L’Unione Sovietica si accordò così con gli USA perché fosse proibito l’uso dei cambiamenti climatici ambientali. A livello ONU, ciò fu ribadito con la convenzione ENMOD (Environmental Modifications), entrata in vigore il 5 ottobre 1978. Ma pochi anni dopo, negli Stati Uniti, lo scienziato considerato il padre dell’HAARP ideava un sistema volto apertamente a controllare i fenomeni meteo. L’11 agosto 1897 il dott. Bernard Eastlund brevettava con numero di «patente» 4,686,605 il suo «Metodo e apparato per l’alterazione di una regione dell’atmosfera, della ionosfera o della magnetosfera».

Si dice che Eastlund, fisico del MIT si sia ispirato ai lavori del grande genio Nikola Tesla (1856-1943), lo scienziato jugoslavo emigrato in America nel 1884. A Tesla dobbiamo molti ritrovati che resero possibile la diffusione dell’elettricità, soprattutto la corrente alternata trifase (mentre Edison era rimasto arroccato sulla corrente continua). Inoltre aveva tentato di sviluppare un sistema di trasmissione dell’energia via etere, il che avrebbe reso inutili i cavi, nonché un apparecchio per ottenere elettricità gratuita per tutti ricavandola dalle oscillazioni naturali del campo elettrico terrestre. Quando Tesla morì, l’8 gennaio 1943, gli agenti dell’FBI diedero la caccia a tutti i suoi progetti, e su questi permane il mistero.Tesla aveva parlato persino di raggi della morte, efficaci fino a 320 km di distanza.

Non sappiamo esattamente quanto vi sia di Tesla nei progetti del dott. Eastlund e nell’HAARP. Fatto sta che negli anni Novanta Eastlund fondò una sua compagnia, la Eastlund Scientific Enterprise, che fra le attività menzionate sul suo sito web comprende tanto la partecipazione al programma HAARP, quanto l’esplicita ricerca nel campo delle modificazioni meteorologiche. Che dire?Nel libro: «Guerra senza limiti», scritto da due colonnelli dell’aeronautica Cinese, Qiao Liang e Wang Xiansui,vi sono cose che fanno rabbrividire,dicono infatti: «Utilizzando metodi che provocano terremoti e modificando le precipitazioni piovose, la temperatura e la composizione atmosferica, il livello del mare e le caratteristiche della luce solare, si danneggia l’ambiente fisico della terra o si crea un’ecologia locale alternativa. Forse, presto, un effetto El Nino creato dall’uomo diverrà una superarma nelle mani di alcune nazioni e/o organizzazioni non-statali».

Non credete sia possibile vero?

Avete mai sentito parlare di Shoichi Nakagawa, 56enne ex ministro delle Finanze giapponese,trovato morto a letto nella sua abitazione a Tokyo?
Gli fu posta una domanda:"Come mai avete passato il controllo del sistema finanziario giapponese a gruppi oligarchici anglo-americani?"
Il ministro rispose che se non l'avessero fatto avrebbero distrutto il Giappone con Terremoti.
Adesso il ministro è morto d'infarto,ma tu guarda le coincidenze......





Bene adesso passiamo ad Haiti.
Da un articolo scritto da Alessio Di Benedetto ed intitolato "Angeli, non suonate quest’arpa". Come è noto, con H.A.A.R.P. si intende un gigantesco sistema di antenne ubicate a Gakona (Alaska), il cui scopo ufficiale è lo studio della ionosfera, ma che in realtà è una potente arma per manipolazioni climatiche e tettoniche. Occorre ricordare che impianti simili, altrettanto potenti, sorgono anche altrove, in Svezia, Russia, Francia, Italia… Lo studio di Alessio Di Benedetto è un contributo fondamentale, poiché dovuto ad un esperto nel campo delle frequenze: l’autore, infatti, è docente di Storia ed estetica musicale presso il conservatorio di Foggia. Ha scritto numerosi libri di argomento musicale, in cui spazia dalla storia antica alla fisica, dalla simbologia alle scienze di frontiera. Le sue numerose pubblicazioni hanno riscosso grande successo di critica e di pubblico. Chi meglio di Di Benedetto dunque, abituato a disquisire di armoniche, frequenze, vibrazioni… può comprendere i veri fini di H.A.A.R.P.? Il testo illumina, con mirabile chiarezza e sulla base di investigazioni scientifiche, la relazione tra risonanza Schumann, la pulsazione naturale della Terra, e l’inquinamento elettromagnetico.E’ doveroso ringraziare ancora una volta il gentilissimo Dottor Gianni Ginatta che ci ha segnalato l’articolo. Validissimo ricercatore, animato dal sincero desiderio di verità, al Dottor Ginatta vanno i nostri attestati di stima per la sua abnegazione e per il suo disinteressato sostegno.

L’uomo materialistico, assetato di potere e di odio per il mondo ed il creato, ha messo a punto un sistema di distruzione del Canto della Terra, la cui voce risuona alla frequenza di 7,83 htz. Ci riferiamo al Progetto H.A.A.R.P., un vero e proprio piano di manipolazione mentale, per controllare il nostro modo di pensare. Esso è stato realizzato dai poteri forti statunitensi attraverso l’emissione nell’atmosfera di segnali sonori molto bassi (infrasuoni) che interferiscono con il flusso di onde analoghe irradiate dal cervello umano. Non dimentichiamo che, dal punto di vista della Fisica vibrazionale, tutti i processi biologici dipendono dalle interazioni dei campi elettromagnetici e gravitazionali. Qualsiasi attività umana organica e vitale pulsa in risonanza con la frequenza Schumann. La nostra stessa salute dipende dall’accordo con siffatto suono. L’alterazione artificiale di cui è fatta oggetto questa frequenza della Terra ci impedisce di sognare, di fantasticare, d’inventare, di stare in pace con noi stessi e con gli altri.

[...] Il cervello emette onde che, nello stato di veglia, funzionano all’incirca tra 13 e 33 hertz (onde Beta) o che durante lo stato di meditazione profonda variano tra 3 e 7 hertz. Le onde Alfa (7-12 hertz) si sprigionano nel dormiveglia o in una condizione meditativa leggera. Infine vi sono le onde Gamma (34-60 hertz) che sono preposte a collegare tempo e spazio a livello neuronale e ad interrelare la realtà in quanto interpretazione complessiva (memoria e coscienza). L’uomo è il prodotto di un’interferenza d’onda generata tra il suo campo elettrodinamico e la risonanza di cavità Schumann. Il cervello umano è un complicatissimo congegno ricetrasmittente. Ne consegue che le turbolenze geomagnetiche causate da H.A.A.R.P. e dall’innalzamento della temperatura terrestre (provocato anche dalle scie chimiche, n.d.r.), provocano disturbi mentali e del comportamento. L’elettrosmog potrebbe oggi causare cambiamenti evolutivi incontrollabili e distruggere alcune specie viventi nonché scatenare attacchi cardiaci, tentativi di suicidio, crimini efferati…

La cassa di risonanza Terra-Ionosfera subisce delle modulazioni naturali derivanti dalle macchie solari, dal ciclo lunare, dalle maree che variano lo spessore risonante della biosfera. Progetti come H.A.A.R.P., che riscaldano o eliminano la ionosfera, costituiscono potenzialmente una minaccia di proporzioni catastrofiche per gli equilibri armonici degli esseri viventi e del pianeta.L’innalzamento della risonanza Schumann deriva da immissioni di reti elettromagnetiche artificiali e di cluorofluorocarburi che stanno distruggendo l’ecosistema vibrazionale terrestre. Nulla a che vedere dunque con la ventilata elevazione della coscienza planetaria.

[...] Già nel 1915 Nikola Tesla rilasciò un’intervista al New York Times in cui affermò che era possibile alterare la ionosfera. Variando le frequenze in gioco ed i tempi di esposizione, si possono ottenere i seguenti risultati:


- influire in maniera drastica sul tempo atmosferico;

- provocare terremoti;

- interferire con le onde cerebrali di uomini ed animali;

- generare esplosioni nucleari senza ricaduta radioattiva;

- eseguire la tomografia della Terra;

- irradiare calore persino in bunker situati a grandi profondità;

- eliminare le comunicazioni su aree specifiche vaste, mantenendo quelle militari.



La ionosfera è simile ad una sottile pelle protettiva contro le particelle ad alta energia che viaggiano verso la Terra dal Sole. Dan Eden ricorda che persino un buco temporaneo o uno strappo in questo campo ionizzato potrebbe produrre delle mutazioni genetiche e persino la morte. Alcuni scienziati temono pure che la ionosfera potrebbe collassare per uno squilibrio elettrico.

[...] Siamo perciò di fronte ad una delle armi geofisiche il cui potere devastante non ha confini e che è in grado di produrre alluvioni o siccità, esplosioni radianti a qualsiasi altitudine e sotto la crosta terrestre, provocando terremoti di qualsiasi entità.

A tal proposito Osservate la risonanza H.A.A.R.P. (evidenziata in fucsia) nei giorni precedenti, durante il sisma (12 gennaio 2010) e dopo il terremoto (artificiale) nello stato di Haiti. Abbiamo unito i sei grafici significativi (dal 9 al 14 gennaio 2010), così da rendere meglio l’idea di che cos’è H.A.A.R.P. e quanto sia reale il suo potere distruttivo. Consigliamo di salvare questo filmato, così da mostrarlo, di volta in volta, allo scettico di turno.
Ecco la foto:





da informatieliberi.blospot.com

Cio' che che si puo' fare


«L'importante è che abbiamo dimostrato che l'impossibile può diventare possibile. Dieci, quindici, venti anni addietro era impensabile che il manicomio potesse essere distrutto. D'altronde, potrà accadere che i manicomi torneranno ad essere chiusi e più chiusi ancora di prima, io non lo so! Ma, in tutti i modi, abbiamo dimostrato che si può assistere il folle in altra maniera, e questa testimonianza è fondamentale. Non credo che essere riusciti a condurre una azione come la nostra sia una vittoria definitiva. L'importante è un'altra cosa, è sapere ciò che si può fare. E' quello che ho già detto mille volte: noi, nella nostra debolezza, in questa minoranza che siamo, non possiamo vincere. E' il potere che vince sempre; noi possiamo al massimo convincere. Nel momento in cui convinciamo, noi vinciamo, cioè determiniamo una situazione di trasformazione difficile da recuperare.»

(Franco Basaglia in Conferenze brasiliane, 1979)
Domenica 7 e lunedì 8 febbraio in prima serata su Rai Uno è andata in onda la fiction su Franco Basaglia, “C'era una volta la città dei matti”. È la prima volta che in maniera così massificata viene proposta questa esperienza, e nonostante le “necessarie” esigenze della fiction, è stato fatto in maniera “storicamente” corretta. Fa una certa impressione, per chi come me lavora all'interno di quello che era il manicomio di Trieste, rivedere quelle immagini. Risentire le storie delle persone recluse all'interno, e ripercorrere quella rivoluzione di cui è stato portatore Basaglia con le proprie teorie tradotte in pratica.
Una storia potente che ha prodotto politica, cultura e trasformazione non solo a Trieste e non solo in Italia. Il rischio latente di questa operazione fiction è che in questo modo ci sia la volontà di chiudere definitivamente i conti con quella esperienza, malinconia dei bei tempi andati, un santino di Franco Basaglia; chiuso il cassetto e non se ne parli più.
Non so se sia effettivamente questa la volontà o la speranza di qualcuno, sicuramente viviamo un ritorno a politiche esclusive, di contrazione dei diritti civili e delle libertà individuali. Si ritorna a parlare di manicomi, mentre le carceri esplodono strapiene delle “maggioranze devianti”, i CIE (ex Cpt) sono i nuovi muri entro cui vengono cancellate storie e vissuti e dove la stessa barbarie, dei manicomi di allora, con nomi e obiettivi diversi vive la propria istituzionalizzazion-e.
In questo momento quindi assume un valore particolare l'incontro internazionale che si svolgerà dal 10 al 13 febbraio a Trieste all'interno dell'ex Ospedale Psichiatrico: “Trieste 2010: che cos'è salute mentale? Per una rete mondiale di salute comunitaria”.
Nella volontà degli organizzatori vuole essere una sorta di forum destinato a riunire e a valorizzare le più diverse reti che in oltre quarant’anni si sono formate – in Italia e nel mondo – attorno alle questioni suscitate dalla chiusura dei manicomi e dalle pratiche di contrasto all’esclusione.
Un migliaio di persone provenienti da tutte le parti del mondo si ritroveranno in diversi workshop che ruotano attorno a quatto macrotematiche:

I SAPERI E I PARADIGMI: il tema dei diritti umani globali – alla salute, alla cittadinanza e alla libera espressione – si pone ancora e sempre all’interno del rapporto con saperi specifici che, direttamente o indirettamente, legittimano o inficiano l’esigibilità del diritto. In una fase segnata dalla frammentazione e dal conflitto tra diversi paradigmi, la coesistenza di pratiche e di modelli eterogenei trova il proprio limite in istituzioni deboli, sconnesse, soffocate da procedure. E’ possibile definire la salute mentale nel suo senso per le persone e per i sistemi di cura marcando la distanza con la psichiatria riduzionista?

LA PRATICA CRITICA ANTI ISTITUZIONALE: nel processo di deospedalizzazione dell’assistenza psichiatrica, verificatosi su scala globale in generale nel mondo, solo parzialmente si è spostato l’asse dalla custodia-controllo alla cura, dall’ospedale al territorio, dalle istituzioni ai servizi, dalla malattia alla persona. È possibile creare un sistema globale per un determinato territorio, che risponda ai bisogni di salute, alla realizzazione personale degli individui e che attivi le risorse umane, economiche, sociali e culturali di una comunità? Quali sono i soggetti, i luoghi e le forme della deistituzionalizzazi-one?

LA “MAGGIORANZA DEVIANTE”: ECONOMIA SOCIALE E INCLUSIONE: il particolare contesto storico-sociale attuale, caratterizzato dalla crisi economica in atto, spinge a ridefinire standard e obiettivi macroeconomici e di coesione sociale. La crisi interroga sulla sicurezza individuale e collettiva, sugli stili di vita, sui valori e sulla possibilità di sopravvivenza. Chi è oggi la “maggioranza deviante” e chi oggi si impegna a garantire cura, diritti e inclusione sociale dei soggetti vulnerabili? Dove va l’economia sociale tra mercatizzazione ed economia pubblica? Qual è il ruolo delle cooperative sociali e cosa accade nel confronto con il mercato? E ancora, dai luoghi di cura alla cura dei luoghi: l’esperienza del lavoro nei luoghi (trasformazione e costruzione di contesti iniziata nel manicomio) costringe a fare i conti con le differenze.

MEMORIA, ARCHIVI IN MOSTRA E COMUNICAZIONE: alla costruzione del presente, della realtà che ci interpella qui e ora, con ineguale tensione, risulta essere contemporanea e coestensiva la definizione della memoria o, più precisamente, di una pluralità di memorie in conflitto. Tale pluralità è rintracciabile nella dimensione dell’archivio, non solo per poter ripensare e ritrovare il passato e il presente senza cancellazioni, manipolazioni ideologiche, falsificazioni, ma anche per renderli immediatamente interpretabili sul piano documentale, per produrre una distanza storica dall’eccessiva prossimità (la “falsa immediatezza”) del “contemporaneo”. Troppo spesso il presente immemore riproduce “istituzionalizzazione” – all’apparenza senza concetto. Dalla memoria all’attualità dei contesti e delle persone: qual è oggi la rappresentazione della salute mentale o più spesso della malattia che i media offrono? Quale può essere il contributo nel contrasto dello stigma e dell’esclusione sociale di radio e televisione, di Internet e web tv?

I temi sono di assoluto interesse e le domande che vengono poste ambiziose ma necessarie, forse queste giornate serviranno per capire se un epoca è proprio finita, se il prodotto finale dell'incontro internazionale sarà una splendida orazione funebre in memoria di Franco Basaglia, oppure se ci sono le capacità e la volontà di attualizzare quanto ci ha consegnato, rilanciando con idee e proposte all'altezza delle necessità del momento.
Probabilmente è uno di quei momenti in cui è giusto esserci, non come semplici spettatori interessati, ma come soggetti che, in tutti questi anni dentro i movimenti, nella cooperazione o nei progetti a bassa soglia, nel lavoro sul campo delle sostanze o nei percorsi di riconoscimento dei diritti per i nuovi cittadini, hanno sperimentato la critica alle istituzioni mantenendo al centro la dignità delle persone e il riconoscimento dei diritti di tutti. Continuando in ciò che si può fare.

Alessandro Metz

http://www.trieste2010.net/
da GlobalProject

Nuova trivella a Susa: bloccata l'autostrada, la polizia carica, i No Tav resistono!



Sembra essersi rotta la tregua non dichiarata per quanto concerne la stagione dei sondaggi... una tregua soprattutto indotta dalla forza e dalla determinazione espressa dal movimento No Tav, nodale il passo del 23/24 gennaio: 40mila No ai sondaggi e al Tav con la marica di Susa vs nemmeno un migliaio di politicanti e impresari al Lingotto...
Ieri sera alle 17 si è tenuta un'assemblea al presidio No Tav all'autoporto di Susa per decidere la risposta da mettere in campo dinnanzi al posizionamento di una nuova trivella, nella notte, a Susa... L'assemblea si è espressa convintamente per contestare la trivellazione, per rimettersi in marcia per ribadire che il movimento No Tav non starà in silenzio dinnanzi al bluff dei sondaggi, farà arrivare la sua protesta in ogni sito!

Dal presidio No Tav 400 persone si sono messe in marcia per bloccare l'autostrada, munite di fiaccole e di bastoni da sbattere contro i guardrail...
Diversamente da altre occasioni l'atteggiamento delle forze dell'ordine, quasi a voler lanciare un segnale intimidatorio, nelle prime battute è stato duro: dinnanzi al procedere dei No Tav diverse camionette si sono schierate lungo l'autostrada per fermare la marcia, i carabinieri in assetto antisommossa si sono schierati ed hanno caricato i No Tav.

Solo dopo le cariche la polizia si mette da parte.. interessata soprattutto a trincerare e difendere la trivella. I No Tav ripartono in corteo e bloccano l'autostrada per 1 ora e 1/2, per dare immediatamente una risposta alla nuova trivella.
Non avranno vita facile in Valle!

Ma se l'obiettivo di parte opposta era quello di intimorire i No Tav, facendoli arretrare e rinunciare alla marcia hanno fatto ancora i conti senza l'oste! I No Tav hanno risposto, hanno resistito alla carica, riposizionandosi lungo l'autostrada e costringendo ad arretrare le forze dell'ordine!

La marcia contro la trivella ha quindi proseguito, spostandosi (quindi bloccando anch'essa) la statale 24, dirigendosi nuovamente verso il presidio di Susa. Il movimento si è fatto trovare nuovamente presente, pronto a ribattere nell'immediato alla provocazione della trivella... No Tav No Sondaggi!

da Infoaut

La “questione morale” ancora al centro del problema italiano


IL “CONSENSO ELETTORALE” PUO’ ESSERE UTILIZZATO COME “PURGA” DI OGNI COLPA?…

L’OPINIONE DI PAOLO BORSELLINO SUL RAPPORTO TRA POLITICA E MAGISTRATURA:

“C’è un equivoco di fondo.

Si dice che il politico che ha avuto frequentazioni mafiose, se non viene giudicato colpevole dalla magistratura, è un uomo onesto.

No!

La magistratura può fare solo accertamenti di carattere giudiziale.

Le istituzioni, invece, hanno il dovere di estromettere gli uomini politici vicini alla mafia, per essere oneste e apparire tali!”

(Paolo Borsellino)

UNA RIFLESSIONE SUL RAPPORTO TRA MORALITA’ PUBBLICA E POTERE:

Quella sopra richiamata è un’opinione:

- chiara ed “inequivocabile”

- autorevole (data la fonte)

- e personalmente pienamente (e “convintamente”) condivisa!

Oggi si ha la tendenza a sovraccaricare la Magistratura di compiti e responsabilità non proprie…

Occorrerebbe, invece, ribadire con forza che:

- alla Magistratura compete solo un “giudizio penale” (in ordine l’accertamento di fatti di reato)

- mentre alla politica dovrebbe spettare un autonomo e trasparente “giudizio morale” sulla condotta della classe dirigente (dalla stessa selezionata, ancor più in virtù dell’attuale sistema elettorale per quanto attiene i parlamentari!).

Posizioni del genere si tacciano normalmente di “inutile moralismo” o “datato “giustizialismo”…

Quanto di più sbagliato, a mio avviso!

Si tratta, semmai, di semplice “garantismo” rivendicato a tutela dei cittadini (detentori originari della sovranità), che hanno diritto a veder affidata l’amministrazione della “Cosa Pubblica” a personalità (politici ed autorità di Stato) di indiscusso valore ed “integrità morale”!

Certamente chi fa politica o gestisce le finanze pubbliche:

- non può essere solo un “brav’uomo”, una persona onesta e corretta (in grado di valutare l’“opportunità” delle proprie azioni)

- bensì deve essere anche una persona capace, competente, d’esperienza…

Credete forse che in Italia (tra circa 50 milioni di cittadini eleggibili) sia davvero impossibile o terribilmente arduo individuare persone disponibili a mettersi al servizio della Collettività e, allo stesso tempo, in grado di fornire adeguate garanzie e di professionalità e di rettitudine?!

La “moralità” (pubblica e privata) di chi rappresenta il Popolo (e, in sua veste, ne esercita la sovranità) resta sempre e comunque una qualità, una dote “irrinunciabile” per chiunque eserciti funzioni pubbliche!

Il semplice “consenso elettorale” (cui spesso ci si aggrappa come “purga delle proprie colpe” o forma di “immunità”!), invece, non può mai, da solo, cancellare:

- i “misfatti” (pubblici e/o privati)

- o le “ambigue frequentazioni” di un personaggio politico!

L’ARTICOLO SEGUE SU:

http://spaziolibero.blogattivo.com/g-s-b1/LA-QUESTIONE-MORALE-ANCORA-AL-CENTRO-DEL-PROBLEMA-ITALIANO-b1-p238.htm

Gaspare Serra

Blog “Spazio Libero”:

http://spaziolibero.blogattivo.com

Gruppo facebook “Riformiamo lo Stato, rinnoviamo la Politica, ravviviamo la Democrazia”:

http://www.facebook.com/group.php?sid=26b6b239cae5fe7f39ade08ff9eef8db&gid=62981451472
da Reset-Italia

LECCE - Sentenza processo nottetempo e presidio


Mercoledì 10 febbraio ci sarà la sentenza d'appello del processo contro alcuni anarchici salentini accusati di associazione sovversiva. La sentenza era già prevista per il 18 novembre scorso ed è stata rinviata poi al 10 febbraio.Nel pomeriggio dalle 18 alle 21 ci sarà un presidio in piazza S.Oronzo a Lecce per parlare del processo e di Cie, delle lotte contro questi luoghi infami, ma anche di fascismi, revisionismo, cancellazione e mistificazione del passato e della memoria. Il 10 febbraio infatti è anche il giorno in cui si ricordano le foibe, commemorazione con la quale si cerca di riabilitare i fascisti.
No fascismi No repressione
Anarchici salentini