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giovedì 6 maggio 2010

Grecia in fiamme: la popolazione non vuole pagare la crisi!


Centinaia di migliaia persone scendono in piazza ad Atene contro gli accordi costruiti sulle teste del popolo greco. 3 morti accidentali per l'incendio scoppiato in uno degli edifici parlamentari. La protesta contro il piano di austerità imposto da Ue e Fmi incendia la Grecia e preoccupa un'Europa che finora ha visto solo la questione finanzaria.

Nel giorno del nuovo sciopero generale contro il governo Papandreu e le politiche di ristrutturazione concordate con FMI e UE, la Grecia si ferma. E non sta a guardare. Violentissimi scontri sono in corso nei pressi del Parlamento.Neanche la polizia resta inerme, caricando violentemente il grande corteo che attraversa Atene, dopo aver tentato di disperdere i manifestanti a botte di lacrimogeni. Gli scontri si sono concentrati nell'area centrale del Parlamento, dove almeno un edificio è in fiamme. La mattina è cominciata subito con una clima da guerriglia urbana ad Atene mentre si formava l'immenso corteo. Nella capitale i manifestanti hanno lanciato bombe molotov contro negozi e banche e hanno tentato di forzare il cordone di sicurezza attorno al Parlamento lanciando pietre e bottiglie. La polizia ha risposto con il lancio di gas lacrimogeni e granate stordenti. Un palazzo del centro attaccato dai manifestanti è stato evacuato dopo che è scoppiato un incendio. Fiamme anche in una una banca colpita da una molotov dove tre persone sono morte. Manifestazioni e scontri sono in corso anche a Patrasso e Salonicco.

La posta in gioco è sul chi dovrà pagare la crisi e sul futuro dei diritti sociali nel paese all'alba delle nuove crisi in Portogallo e Spagna E, come alcuni analisti indicano, in Italia. La rabbia degli uomini e delle donne greche si sta concentrando contro le principali istituzioni statali e bancarie del paese, individuate come le reali responsabili del disastro in atto, senza però dimenticare la natura sistemica e strutturale della crisi in corso. Il popolo greco sta dimostrando di non essere disposto a subire l'applicazione di oltre 110 miliardi di euro in tagli allo stato sociale e aumento della tassazione diretta e indiretta. Lo sciopero generale, iniziato ieri dal sindacato del pubblico impiego Adedy, a cui si è aggiunto oggi il settore privato ha praticamente paralizzato il paese.

L’oggetto della protesta è il piano anticrisi messo a punto dal governo Papandreou, definito da lui stesso ‘lacrime e sangue’. Per le retribuzioni si provvede all’abolizione di tredicesima e quattordicesima, licenziamenti più veloci dei dipendenti attraverso l’adozione di contratti di lavoro elastici. Le pensioni subiscono un ulteriore congelamento, ed è stato progettato un sistema di scivolamento, in tre anni, verso l’innalzamento dell’età pensionabile, livellando anche il limite d’età tra i due sessi; stabilita, inoltre, la perdita dei bonus per i pensionati sotto i sessant’anni, mentre entro il 2018 i fondi pensioni, al momento numerosi e non regolamentati, verranno accorpati i tre grandi unità. Quello di ieri e di oggi è il terzo sciopero generale in pochi mesi, e come sembrava promettere, è effettivamente il più partecipato degli ultimi anni. Si parla di centinaia di migliaia di persone scese in piazza: dalle 3 alle 500.000 nella sola Atene secondo gli organizzatori.


•Una diretta dal corteo con Mariangela, insegnante ad Atene (h 12.30)

A proposito di colpe e responsabilità

Giornali e media mainstream non mancano in queste ultime settimane di accompagnare la crisi greca con tanto di commenti ed editoriali su quali siano le gravi responsabilità della crisi greca e sul perché il sistema europeo dovrebbe o meno finanziare con "aiuti" un ipotetico risollevamento delle finanze elleniche. Nessuno sembra però preoccuparsi di spiegare come avverrebbe questo finanziamento. C'è da credere che molta parte di questo, uscito dalle porte europee, rientrerebbe presto dalle finestre di quelle stesse banche (in specie anche tedesche) lasciando alle popolazioni locali nient'altro che anni di sottomissione alle nuove regole dei piani di aggiustamento, senza alcuna vera possibilità di ripresa, così stanti le regole generali.

Negli ultimi due decenni la Grecia ha visto una veloce mutazione della propria composizione sociale senza che a questa sia corrisposto un parallelo piano di sviluppo. La distribuzione e gli introiti (in bustarelle, tangenti e clientelarismo) permessi e sviluppatisi intorno all'evento olimpico hanno contribuito non poco a creare l'illusione di un'economia sviluppabile esclusivamente intorno a turismo, servizi e micro-imprese.

Come riportato oggi su Carta:

"La Grecia ha un settore pubblico tra più sviluppati, a livello percentuale, d’Europa, e ora che i nuovi ‘metra’ minacciano la maggioranza degli appartenenti al settore, la protesta s’irrobustisce. [...] La Grecia, a detta di tutti i suoi cittadini, ha sempre sofferto della mancanza dell’industria, di un polo attrattivo forte intorno al quale far crescere una nazione, e vedeva nel turismo e nelle microimprese un potenziale inizio di salvezza. «Le politiche seguite dal governo portano i lavoratori e la società alla povertà, alla miseria, all’insicurezza,mentre sostengono e fanno crescere i privilegi delle potenze economiche, delle banche e delle imprese», così Adedy presenta la due giorni di sciopero. Sono le misure straordinarie di Papacostandinou e Papandreou per riuscire ad ottenere gli aiuti europei e rimettere in sesto l’economia. Gli interventi rischiano di creare un doppio disastro, nei rapporti internazionali e nella nazione stessa. Unione Europea e FMI hanno erogato gli aiuti, ma al prezzo di un’umiliazione politica della Grecia nel panorama europeo e dell’ancora più grave incertezza degli analisti, come Moody’s, riguardo all’efficacia che avranno gli aiuti a la loro distribuzione".


Dall'altra parte della barricata però, è cresciuta, specie negli ultimi anni, una nuova generazione precaria e soggettivamente poco disponibile a pagare i costi di una crisi di cui non capisce (né è interessata a capire!) i meccanismi. Una generazione che ha però le idee fin troppo chiare circa le finalità nemiche di politiche economiche che non fanno i suoi interessi. Staremo a vedere! Certo però le preoccupazioni della Merkel («Sulla Grecia si gioca il futuro dell'Unione europea») non possono che essere rovesciate - da parte nostra - in speranza aperta sul futuro circa pratiche massificabili d'indisponibilità e non collaborazione con i differenti (ma complici) ceti politici nazionali.

P.s: Certo la morte non voluta di 3 persone causata da una pratica degli obiettivi discutibile non mancherà di laciare il segno in un contesto segnato da percorsi sociali radicali in via di massificazione. Certo si tratta di effetti "collaterali e involuti". Resta il fatto che le conseguenze saranno purtroppo pagate da tutto il movimento d'opposizione greco ai piani di aggiustamento strutturale costruiti sopra le sue teste!

da Infoaut

Penne in equilibrio indifferente e fascisti che scagazzano: in memoria di Carlo Giuliani, ragazzo!


di FF
Quando leggi sulla bacheca Facebook di un Direttore di giornale, Paride Leporace de "Il Quotidiano della Basilicata", il commento di una terza persona secondo la quale “Carlo Giuliani ha cercato la morte e purtroppo l'ha trovata”, un brivido freddo ti assale e il sangue torna tutto al cervello. Non puoi credere che ancora esista ciurmaglia di questo tipo. Invece è scritto proprio così, nero su bianco, anche se la carta é solo digitale. Ed allora tu, che quella stagione politica la conosci abbastanza bene, che hai visto e rivisto mille e più volte il peso morto di Carlo per terra, devi fare qualcosa. E rispondi a tono, perché in quel momento difendere la memoria di Carlo é difendere una memoria collettiva, parare l'ennesimo oltraggio, e scrivi: " 'ha cercato la morte'? Ma come parla questo qui!?
Semmai é il mercenario Quattrocchi, la cui citazione diventata famosa grazie al tam-tam fascistoide fa bella mostra sul blog del signor Panuccio, ad aver cercato la morte. Carlo Giuliani é morto ammazzato ed alla sua morte una poliziotta ha esultato al walkie-tolkie: "1 a 0 per noi". Si vergogni Panuccio...”. E tu pensi che sia finita lì, invece un altro energumeno della vergogna si fa avanti, e lo sostiene questo signor Panuccio Giovanni: “Perfettamente in accordo con Giovanni. PARTIAMO DALLA SENTENZA DELLA CORTE EUROPEA : Il carabiniere che nel luglio del 2001 ha ucciso durante il G8 di Genova Carlo Giuliani , non ha fatto un uso sproporzionato della forza e per questo non c'è stata alcuna violazione dell'articolo 2 della Convenzione Europea sui diritti umani. Lo hanno deciso all'unanimita' i giudici della Corte Europea dei diritti dell'uomo, motivando come il carabiniere abbia sparato per difendersi da una aggressione che avrebbe potuto essere mortale e per difendere la sua vita e quella dei suoi colleghi. Visto che mi piace affrontare le cose in modo chiaro, chiarisco subito la mia posizione in modo netto sul G8 di Genova. Sono stufo, infatti, dell'utilizzo parziale di fb, soprattutto da parte di quelli che attaccano gli organi tradizionali di informazione e poi loro stessi ne fanno un uso scorretto. C'e' gente, tra noi, che ha paura anche della sua ombra. Leggendo alcuni commenti di utenti, mi sono rafforzato nella triste convinzione che ogni popolo ha la classe politica che si merita. Ecco la mia posizione sulla vicenda :sono solidale con il 99% delle forze dell'ordine, come lo sono con la magitratura, ma non posso non rilevare in modo inconfutabile, di come all'interno della Diaz e a Bolzaneto, ci sia stata una sospensione democratica delle garanzie costituzionali. Furono commesse violenze e crimini insopportabili, misfatti da regime argentino. Prendo atto , con soddisfazione, delle condanne emesse dalla magistratura italiana nei confronti di coloro che sono stati ritenuti colpevoli. Pene forse troppo lievi, ma comunque condanne ci sono state. Sarei anche favorevole ad una Commisisone di Inchiesta sui fatti di Genova, se non fossimo in Italia. Questa richiesta ipotizzata in modo trasversale dal Parlamento, mi ricorda quella vergognosa proposta dal mafioso Dell' Utri sulle stragi del 92 e del 93. Andiamo quindi avanti, ma non criminalizziamo tutte le forze dell'ordine. Sarebbe semplicistico e sbagliato. La morte di Carlo Giuliani, come stabilito in modo ineccepibile dalla Corte Europea, merita invece un discorso a parte e affonda le sue radici in questioni antropologiche e culturali. Carlo Giuliani era una personalita' interrotta, un perditempo, un fallito, un ragazzo con problemi di droga e di giustizia. Una persona incapace di relazioni sentimentali stabili, una persona condizionabile dal gruppo, una persona che ha rappresentato benissimo, purtroppo fino al suo tragico epilogo finale, quel distacco con la realta' che possiamo riscontrare in molti giovani del nostro tempo. Insignificanti nella loro dimensione personale, forti, dissacratori e violenti, nel branco. Il suo esempio negativo, l'esempio negativo di come un figlio non debba essere, '' de facto'', abbandonato dalla famiglia, ed educato in questo barbaro modo, andrebbe spiegato ai ragazzi delle scuole medie. Se avesse passato meno tempo in ambienti non antagonisti, anziche vegetare e maturare programmi omicidi in qualche squallido ed illegale centro sociale, forse non staremmo parlando della sua morte. La sua famiglia, se cosi' si puo' chiamare questo modo ad intermittenza di prendersi cura del proprio figlio, non lo ha cresciuto ed educato all'insegna di sani valor riferimento : solidarieta', gratuita', altruismo, rispetto verso il prossimo. Non hanno favorito la sua naturale capacita' di relazione con con la societa'. Lo hanno infarcito , quotidianamente, di becera ideologia, lo hanno cresciuto nel rispetto fasullo di quegli ideali di comunismo, nei quali avevano fondato loro stessi la propria misera ed inutile esistenza. Anticlericalismo spicciolo, cinismo, indifferenza, aggressivita, contestazione. Non lo hanno fatto crescere, non lo hanno minimamente responsabilizzato, lo hanno gradualmente ed irresponsabilmente perso nel difficle cammino della sua esistenza. Anticlericalismo spicciolo, cinismo, indifferenza, aggressivita, contestazione. Non lo hanno fatto crescere, non lo hanno minimamente responsabilizzato, lo hanno gradualmente ed irresponsabilmente perso nel difficle cammino della sua esistenza. Questi non sono genitori, sono esseri spregevoli. Anziche' piangere il figlio con ''pietas, anziche' chiedersi conto del loro fallimento assoluto come genitori, hanno preferito buttarsi in politica, hanno preferito svendersi e sottoporsi al clamore mediatico, scaricando le responsabilita' del loro figlio e le proprie, contro tutto e tutti. Una vergogna, uno schifo....! Aborro questo modo di fare il genitore, sono lontano anni luce da queste dinamiche malate.Parentesi : ho gia' avuto modo di esprimere tutta la mia solidarieta' verso i manifestanti pacifici...”.

Ed eccolo Panuccio, che torna alla carica più rozzo di prima: “ Ho di che vergognarmi, ma non di questo, Fumarola. Giuliani stava per scagliare violentemente un corpo contundente verso un carabiniere che ha reagito sparando. Si chiama "legittima difesa". Confermo il "cercato la morte" ed il "purtroppo ha trovato". Quattrocchi è andato a fare in Iraq un lavoro molto ricercato anche dalle organizzazioni non governative con simpatie antioccidentali anche se giustamente aborrito dalle persone totalmente sane di mente. Ma la sua vita e le sue opere m'interessano fino ad un certo punto: m'interessa il modo nel quale ha saputo morire e che considero esemplare per chiunque si venisse a trovare nella sua situazione”.
Non ci posso credere: ancora ciarlano questi infami! E tu replichi: “Ma come si permette questo Mastronardi. Imbecille e perditempo sarà lei...Si vergogni...Lei ed il signor Panuccio siete due infami destri. Carlo Giuliani era un compagno, un ragazzo che credeva in una società giusta, di persone perbene, che manifestava per la pace, per la libertà e lo hanno ammazzato come un cane. Come è stato ammazzato Giuseppe Uva, Aldo Bianzino, Stefano Cucchi, come sono stuprate nei CIE le immigrati o manganellati i manifestanti a Chiaiano o in Val di Susa. Si verognino Mastronardi e Panuccio...Invito il Direttore Leporace a disfarsi di questo canagliume imbeccille e fascista...Se non lo farà andrò via io....non ho bisogno di interloquire con merda umana. P.S. per la cronaca Giuliani non era un drogato..Drogati siete voi, destri infami!”.
Di nuovo il Panuccio, più scagazzante che mai: “Intanto segnalo il suo account per attacchi personali”. TU, tu avresti attaccato “alla persona!”. Intanto lo rassicuri: “segnala, segnala....sei un fascista...segnala....”. E torna l'altro, il Mastronardi, con nuove specifiche: “ Francesco, il suo linguaggio la contraddistingue.Io sono un liberale di sinistra. La foto del mio profilo e' quella di Piero Gobetti, pensatore, filosofo e politico ucciso dai fascisti.P.S. Il suo linguaggio ed i suoi insulti, sono la dimostrazione tangibile che zero, piu' zero, piu' zero, da' sempre zero. Lei e' un '' finto'' democratico cheinvita il padrone di casa, e per giuNta uno stimato giornalista e scrittore, ad effettuare una pietosa censura. P.S. Lei non mi intimorisce, ho uno spiccato senso di legalita', ho in famiglia un giudice, anzi un presidente di sezione stimato da tutti, uno che non ha svenduto la sua toga per fini politici. Rivendico ogni parola detta. Lei faccia quello che vuole.....Caro direttore,
ho appena segnalato alla Polizia Postale gli attacchi personali e gli insulti gravi e diffamatori che mi sono stati rivolti dal signor Francesco Fumarola dalla sua bacheca. A difesa della mia onorabilita', mi riservo di rivolgermi al mio legale, onde verificare se ci siano, come mi sembra, gli estremi per una querela penale. Buona serata. Con immutata stima”.
TU, tu lo insulti. Insulti LUI che ha sul profilo la foto di Gobetti..TU, tu lo intimorisci, intimorisci la persona per la quale Giuliani Carlo era una “personalita' interrotta, un perditempo, un fallito, un ragazzo con problemi di droga e di giustizia” mentre la sua famiglia [“se cosi' si puo' chiamare questo modo ad intermittenza di prendersi cura del proprio figlio”, ndr] “non lo ha cresciuto ed educato all'insegna di sani valor riferimento : solidarieta', gratuita', altruismo, rispetto verso il prossimo”.
Incredibile! E ti dici: “prima o poi il Direttore arriva e gliene dice quattro!”. Eccolo, é lui, il Direttore: “La mia bacheca si contraddistingue per la pluralità di opinioni che raccoglie e utili alla mia persona e al mio lavoro. Osservo un linguaggio poco civile da parte di Francesco (conosco gli ardori della passione) e trovo poco liberale appellarsi alla polizia postale per una dire polemica come intende fare Gianluca”. Tutto qui Direttò? Una parolina, un commento interessato? Solo una lezioncina delicata di bon ton ed un invito al fascio scagazzante di non rivolgersi con leggerezza alla polizia postale? E nel merito? Che cosa ci può dire sulle insinuazioni di questa gentaglia, nulla? Tutti accademici della Crusca, vero?
Carlo Giuliani vive, e nei nostri cuori...ed il suo esempio brilla sulle teste di tutti.
Si vergognino coloro i quali ne infangano il nome e, parimenti, si vergognino gli indifferenti. Ricorda la citazione di Gramsci, Direttò?

Da: Mercante di Venezia

da Indymedia

La destra sociale da Salò a Tremonti»


di Guido Caldiron.(ManifestoLibri)
«Mentre la crisi economica divide i lavoratori e rievoca oscuri fantasmi ideologici, le parole d'ordine della destra sociale, le reazioni identitarie e i nuovi comunitarismi regressivi prendono sempre più piede. Questo libro cerca di rintracciarne nel passato le radici e i dispositivi tuttora operanti nel
liberismo populista italiano e nelle forze politiche che ne sono espressione».

Ne discutono l’autore e Alessandro Portelli, docente di letteratura angloamericana, giornalista e scrittore.

Giovedì 6 maggio ore 21

Astra19, via Capraia 19, Tufello

Horus Project

...VERSO IL 7 MAGGIO, BLOCCA IL BLOCCO!
ROMA RIFIUTA LA GIOVINEZZA DEL POTERE


da GlobalProject

Armeni, Azzaro, Sansonetti, Pace, Colombo, Bordin: INFAMI!


Ecco l'appello di alcuni giornalisti de "Gli Altri" (ex: l'Altro) a sostegno di Casa Pound. Sansonetti & c. hanno decisamente passato il segno! E questa cosa non può passare sotto silenzio... Una cosa è aver da ridire circa un'opposizione a Casa Pound che a Roma si è solo più in grado di fare a mezzo questure, altro intercedere per il loro "democratico" diritto di manifestare.

Del resto, con chi ha dietro le spalle il disatro editoriale(-politico) di Liberazione, l'ancoraggio dentro i peggiori talk-show pomeridiani, il plauso ad una liberazione sessuale "conquistata" a mezzo de "L'isola dei famosi" (quando è in questi programmi che si compie la più completa esposizione mercificata dei corpi) è davvero difficile pensare di averci ancora qualcosa da spartire.


Spendersi però pubblicamente per la difesa di nazi-fascisti (quando ogni difesa pubblica di compagn* incriminati per generica "violenza" - magari per antifascismo - viene prontamente snobbata) è decisamente un'altra cosa. Certo non è la prima volta che succede ma quando si passa il segno, bisogna dirlo e chiudere tutti i ponti.

Non ci sembra ci sia altro da aggiungere al sottostante commento del blog di Baruda:

ORA VOMITO!

NON HO PAROLE!
ADESSO ABBIAMO PROPRIO SUPERATO TUTTI I LIMITI!
CHE SCHIFO, VERAMENTE SENZA PAROLE

Il comunicato della vergogna:

Il diritto di manifestare liberamente e pacificamente è una pietra angolare della democrazia: deve essere difeso e garantito sempre, indipendentemente dal giudizio che si dà sui contenuti o sui promotori delle singole manifestazioni. Pertanto riteniamo grave e ingiustificato l'aver vietato il corteo del Blocco studentesco del 7 maggio, nonostante la distanza che ci separa da quella organizzazione e chiediamo che quel divieto venga tempestivamente revocato.

Firmato: Ritanna Armeni, Angela Azzaro, Massimo Bordin, Andrea Colombo, Lanfranco Pace, Piero Sansonetti

da Infoaut