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venerdì 5 agosto 2011

APPELLO ALLA MASSIMA PARTECIPAZIONE E DIFFUSIONE DELL'IMPORTANTE INIZIATIVA VITALE PER TUTTO IL NOSTRO FUTURO E PER LA SALVEZZA DEL NOSTRO TERRITORIO


Carpignano Salentino (Lecce)
atrio Palazzo Ducale Ghezzi
Venerdì 5 agosto 2011
ore 21.00


Sarà l'evento politico e cultural-ambientalista più importante dell'estate salentina, venerdì 5 agosto 2011 a Carpignano Salentino, nella atrio palazzo Ducale Ghezzi, alle ore 21.00, attesissima la lectio magistralis del sindaco che ha rivoluzionato tutto il futuro della politica e della amministrazione territoriale italiana, Domenico Finiguerra, sindaco del comune lombardo diCassinetta di Lugagnano, fondatore del movimento nazionale Stop al Consumo di Territorio.
Il comune di Carpignano Salentino inizia così un percorso urgente e vitale nella direzione del virtuosismo amministrativo, che passa in tutti i comuni che possano dirsi virtuosi proprio dalla adozione della stessa, ormai storica e memorabile, delibera che ha esaltato Finiguerra nella rosa dei pochi giusti della politica italiana; si tratta della “Delibera di Stop al Consumo di Territorio” e azzeramento dell'abuso sconsiderato in edilizia e in urbanistica del cemento, avviando, ove possibile, processi di 'DECEMENTIFICAZIONE' bonifica di siti degradati e loro 'RINATURALIZZAZIONE'. Ecco perché anche in un Salento preda della speculazione del cemento l'organizzazione da parte del Comune di Carpignano Salentino di questa iniziativa, agognata dai cittadini salentini, associazioni civiche e comitati, assume uno spessore particolare e fa guardare a tutti gli abitanti della nostra terra, il Grande Salento, con ritrovata speranza al loro futuro in questo momento che dal punto di vista ambientale rappresenta indubbiamente il periodo più nero della millenaria storia della civiltà salentina, come anche della stessa pluri-millenaria storia geologica del territorio salentino e del suo mare.L'eccesso di infrastrutture ridondanti che erodono territorio, le speculazioni edilizie in nome di una falsa modernità e sotto la bandiera del “Demone Bafometto del Cemento”, la pazzia dei tentativi da parte delle multinazionali del petrolio di trivellare ed avvelenare il mare e la terraferma salentina, lo stupro della terra con selvagge attività di cava volte proprio alla produzione, sempre e soltanto, del solito cemento, fino al flagello delle energie rinnovabili industriali, il mega e medio eolico in mare e sulla terraferma e il fotovoltaico che devasta campi, pascoli, zone naturali e, perfino, superfici lacustri, per arrivare allebiomasse industriali nocive e distruttive per l'ambiente locale e per le foreste tropicali fatte a brandelli per produrre biomassa, e per liberare campi per la produzione di altre biomasse da organismi geneticamente modificati, coadiuvati da pesticidi ediserbanti altamente tossici, ed ancora inceneritori di rifiuti, e ovunque discariche di immondizie che avvelenano nel Salento carsico le potabili acque di falda e appestano l'aria coi loro miasmi; tutto questo non è lo scenario di disastri ambientali di un intero continente, ma la descrizione sintetizzata, e incompleta, di tutto quello che sta avvenendo e rischia di avvenire nei prossimi giorni, nelle prossime ore, in quel fazzoletto di terra che è ilSalento e nel suo mare, terra di vita, di bellezza struggente, di civiltà, ma oggi soltanto, se tutto questo sfacelo non sarà fermato, solo e soltanto terra di Mafia. Vi è infatti un teorema che nel Salento, e ovunque in Italia, sta sempre più trovando continue conferme, che giungono anche dalla stessaCommissione Bicamerale Antimafia ( che ha definito “mafia borghese” quella che sta sviluppando il fotovoltaico industriale nei campi del Salento ) e dalle varie Procure della Repubblica, il teorema, che è anche ormai uno slogan ambientalista nazionale, è: « Dove si Devasta il Paesaggio, lì c'è Mafia » e non può essere altrimenti essendo il paesaggio il sostrato della vita di ognuno di noi, il libro aperto al cielo della nostra memoria lo spazio comune e quotidiano delle nostra esistenze.
Finiguerra è stato, anche, tra i primi a lanciare, infatti, la campagna “Stop all'eolico e al fotovoltaico nelle aree verdi”. Domenico Finiguerra, di origini lucane e profondamente innamorato della terra salentina e del suo mare che ci ha sempre esortato a difendere con il massimo slancio e coraggio, è già stato nel Salento l'anno scorso dove non mancò di manifestare insieme ai comitati locali tutta la sua profonda indignazione contro l'annunciato scempio eolico sulla mitologica “Collina dei Fanciulli e delle Ninfe” nell'entroterra otrantino (nei feudi diGiuggianello, Palmariggi e Minervino di Lecce), uno scandalo nazionale che ancora tiene con il fiato sospeso l'Italia intera.
Dalla lectio magistralis di Finiguerra il Salento deve ripartire seguendone il preziosissimo esempio!
Non una ruspa viola il sacro suolo della terra nella città di Cassinetta e in tutto il suo feudo; i campi sono stati tutti recuperati all'agricoltura biologica; gli antichi canali e navigli sono stati ripristinati e recuperati con i materiali originali rispettando le tecniche di un tempo, lo stesso principio è stato scrupolosamente rispettato nel recupero dei centri storici e di tutti gli altri edifici preesistenti nel centro abitato come nella ruralità, creando così forti sbocchi occupazionali e vera economia che, generando bellezza, porta valore aggiunto al territorio e conseguentemente altra economia quale quella del turismo culturale, e/o gastronomico seguendo la filosofia slow food.
Il contributo dato dagli abitanti di Cassinetta e dai suoi amministratori al clima, al pianeta, e alla sua salubrità si manifesta attraverso la piantumazione di alberi, il rimboschimento, nessuno è riuscito ad ubriacare i locali amministratori ed ad ingannare e stordire i cittadini con le malìe della mala dellaGreen Economy Industriale di eolico, fotovoltaico e biomasse.
… E l'energia allora, come produrla? Innanzitutto risparmiandola come perseguito nel virtuoso comune di Cassinetta di Lugagnano in scrupolosa ottemperanza delle prescrizioni della Comunità Europea, con scelte intelligenti e oculate e senza sacrificare la ricerca della piacevolezza nelle soluzioni estetiche ed illuminotecniche più adeguate al benessere dell'uomo. I rifiuti? “Non li chiamiamo così a Cassinetta tutto viene recuperato, riciclato, e dai residui organici produciamo fertile e sano compost, humus con cui fertilizziamo i nostri campi e i giardini, senza bisogno certo di ricorrere a fertilizzanti chimici, sintetici di molto dubbiosa salubrità.”; il paesaggio e soprattutto la sua cura nel rispetto massimo delle sue suggestioni naturali e storiche stratificate è la principale medicina per la prevenzione dei mali della modernità. E Cassinetta è solo a pochi chilometri dal rumore, dallo smog, dallo stress, dalla frenesia cementizia e dalle malattie della megalopoli di Milano! Così anche Carpignano e il Salento sono a pochi chilometri dalla follia delle zone industriali che fagocitano l'uomo a Taranto e a Brindisi, perciò all'indomani di questo incontro di anime virtuose con il sindaco Domenico Finiguerra tutti i salentini si preparano per festeggiare l'adozione da parte dell'attuale amministrazione di Carpignano della medesima delibera di Stop al Consumo di Territorio che ha reso Cassinetta faro di civiltà oggi emulato da tantissimi altri comuni in tutta la Penisola Italiana, e quindi per festeggiare poi nei prossimi mesi con gioia crescente l'adozione della medesima “delibera della felicità” da parte di tutti gli altri comuni del Grande Salento, delle province di Lecce, Brindisi e Taranto, perché possano così liberarsi eliberare i propri cittadini dal giogo del malaffare politico-imprenditoriale, della speculazione e della sotto-cultura strisciante secondo cui non può esistere “nuovo” senza distruggere il “Bello”. Solo così strette in un abbraccio di virtuosismo, anche le città di Brindisi e Taranto, anche in quei luoghi, dove oggi regna il grigio e il “dolore industriale” tutti potremo salutare quelSalento migliore che agogniamo e che meritiamo.

Forum Salento

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